Dopo la città-stato di Singapore e la Corea del Sud, sarà l’immensa Cina il nuovo mercato asiatico delle birre orobiche griffate “Otus”, il gufo stilizzato che identifica il birrificio di Seriate. La società Anyway Group, fondata a Shanghai nel 2003, ha individuato nel Birrificio Otus il partner di riferimento per l’importazione e la distribuzione di birre artigianali italiane.
Con l’arrivo a Seriate, nei giorni scorsi, di Xi Chu, responsabile degli acquisti per la società di Shanghai, le birre orobiche recanti il marchio del Gufo sono pronte ad un nuovo balzo verso Oriente. Ad accogliere il partner cinese e condurre le trattative sono stati Giampietro Rota consigliere delegato e Anna Cremonesi vicepresidente della Otus srl.
Anyway Group si occupa dell’importazione di prodotti alimentari naturali e biologici. Da qualche anno ha sviluppato, all’interno di supermercati e centri commerciali, degli Italian Corner sullo stile Eataly, vendendo e somministrando generi alimentari italiani di alta qualità.
La Cina è in una fase di profonda mutazione non solo economica ma anche culturale, con una forte attenzione alla qualità delle eccellenze alimentari del Made in Italy. La consapevolezza dei consumatori cinesi, nei confronti di alimenti e bevande di qualità, cresce in modo esponenziale. Dal 2012 la Cina è il principale mercato del mondo per il settore Food & Beverage ed entro il 2018 diventerà anche il primo mercato per prodotti alimentari importati. Il mercato ha raggiunto una dimensione di oltre 300 miliardi di euro. La popolazione cinese è sempre più sensibile nei confronti dei marchi e del marketing, alla ricerca di migliore qualità e di prodotti confezionati in maniera igienica, come anche di prodotti alimentari più sani e funzionali.
Per sostenere lo sviluppo commerciale previsto sia sul mercato nazionale che internazionale, da pochi giorni nel reparto produttivo della Otus sono stati installati 4 nuovi fermentatori, dalla capacità complessiva di 12.000 litri, che permetteranno di incrementare la produzione di oltre 80.000 litri annui, portando la produzione complessiva vicina ai 500.000 litri. Il fatturato Otus del 2017 si è chiuso con la crescita di oltre 60 punti percentuali.
A giorni verranno presentate due nuove birre che vanno a completare la già vasta gamma disponibile: Ambranera e Australe. La prima è una birra nera ispirata allo stile Oatmeal Stout, giocata sui malti che donano note di cioccolato, caffè e liquirizia e sull’avena che dona cremosità e morbidezza (la ricetta prevede ben 7 malti). La seconda è una Pacific Pale Ale, dove il luppolo è il protagonista, utilizzato abbondantemente in sala cottura e a freddo (dry hopping). Per questa ricetta sono impiegati due luppoli americani di nuova generazione (Eureka e Azacca) e un luppolo australiano (Enigma). La base maltata è invece delicata, con Malto Pils e malti speciali Caramel Aromatic e Caramber. L’abbondante luppolatura si traduce in una birra profumata, con aromi che spaziano da frutta tropicale, aghi di pino, resina e spezie.