Quest’anno sapevamo che Bergamo Scienza avrebbe ospitato Fabiola Gianotti, ricercatrice del CERN e responsabile del progetto ATLAS, quello che non sapevamo è che proprio in questa settimana sarebbe stato assegnato il Premio Nobel per la fisica 2013 a Higgs e Englert, i fisici teorici che hanno elaborato la teoria del Bosone di Higgs di cui la dottoressa Gianotti ha provato l’esistenza.
In una conferenza molto attesa ed applaudita questo sabato la dottoressa Gianotti, introdotta sul palco dal Rettore dell’Università di Bergamo Stefano Paleari, ha spiegato al pubblico di Bergamo Scienza quale sia stato il suo esperimento, le metodologie e le tecnologie impiegate e l’importanza che questa scoperta ha per noi. Merito aggiuntivo è stato raccontare il tutto con un linguaggio accessibile, per trasmettere ad un pubblico vasto e con livelli di conoscenza differente la sua esperienza di ricercatrice e la straordinarietà della scoperta.
Inizialmente ha spiegato cosa sia il CERN di Ginevra e quale sia il suo scopo, ovvero quello di studiare le particelle elementari (elettroni e quark) che formano la materia che conosciamo.
Per fare questo sono necessari tre elementi: acceleratori di particelle, rivelatori e computer. Gli acceleratori sono costituiti da campi elettrici, che accelerano le particelle in modo crescente ad ogni giro attraverso la differenza di potenziale, e campi magnetici, che hanno la funzione di tenere le particelle all’interno del percorso. I rivelatori circondano il punto di collisione: sono fondamentali perchè fotografano la situazione al momento della collisione; è poi necessario disporre di computer con grande potenza di calcolo e molto spazio su disco per stivare un’enorme quantità di dati.
L’acceleratore utilizzato in questo esperimento al CERN è il Large Hadron Collider (LHC): per progettare ognuno dei tre componenti ci sono voluti 20 anni di sforzi e di ricerche in ogni campo tecnologico. L’LHC è un acceleratore a forma di anello lungo 27 km: in 4 punti sono posti i rilevatori che osservano altrettanti esperimenti, ATLAS, CMS, ALICE e LHCb.
Il progetto ATLAS è quello di cui è responsabile la dottoressa Gianotti: attraverso l’uso dell’LHC il suo team è riuscito a provare l’esistenza del Bosone di Higgs, ha confermato il Modello Standard e sconfessato definitivamente le ipotesi di altri modelli.
Il Modello Standard è una teoria che riguarda le forze fondamentali e le particelle elementari. Inizialmente prevedeva che le particelle elementari fossero senza massa, ma ciò era contraddetto dagli esperimenti: Bront, Englert e Higgs proposero una modifica all’equazione per conferire massa alle particelle. Da questa nuova equazione risulta la presenza di una nuova particella, proprio il famoso Bosone di Higgs.
La “particella di Dio” è un prodotto dello scontro di particelle: siccome appena creato decade lo si può osservare indirettamente attraverso i prodotti del suo decadimento (2 fotoni o 4leptoni); si osserva quindi il loro spettro e se in esso è stato registrato un picco, quello è il momento in cui è stato prodotto il Bosone.
Quello che i profani si chiedono è “ciò cambia la nostra vita?”
Fabiola Gianotti ci risponde che in piccola parte è già cambiata: la tecnologia creata per mettere a punto l’LHC è già stata applicata alla vita quotidiana, ad es. per il bombardamento preciso dei tumori. Ha concluso poi la conferenza lasciandoci con una riflessione: la ricerca fondamentale, come l’arte, è una delle più alte espressioni umane ed è sbagliato non finanziarla perchè non porta effetti immediati, poichè sono le idee il vero motore del progresso.