L’opulenta provincia, seppure investita dalla crisi, crede sempre di più nella dea bendata. Dall’esame dei dati Mef, Aams e Agicons, si rileva Bergamo undicesima provincia italiana per l’importo giocato pro-capite (1.238 €) e Pavia e Como rispettivamente prima e seconda con 2.125€ e 1.504€. (a cura di F. Rossi)
La crisi, come detto, non ha fermato il fenomeno che, anzi, continua a crescere significativamente con un +12,9% a/a segno che gli italiani ormai si rifugiano sempre di più nella fortuna per ritrovare il benessere che gradualmente sembra svanire.
A sostegno di questo, se andiamo bene a fondo nella lettura dei dati, scopriamo anche che, a Pavia, prima delle province per il gioco, l’importo medio giocato ormai rappresenta quasi l’8% del PIL! Di converso in fondo alla classifica, guarda caso, si vede un nutrito gruppo di province del sud, dove la percentuale del PIL varia dal 2,8% al 4%, quasi a voler significare che quanto più si è abituati all’opulenza tanto più si cercano vie alternative per recuperare lo “status” in situazioni di crisi.
Anche il gioco quindi rappresenta, in un certo senso, un investimento finanziario per il futuro: un investimento con una altissima leva, con un basso capitale investito in senso relativo ma che potrebbe avere rendimenti altissimi in senso assoluto.
Alla faccia del capitale garantito!