Il Franciacorta Bellavista di patron Moretti (uno dei primi a credere nelle potenzialità spumeggianti della zona tra il lago d’Iseo e Brescia) è stato osannato e consumato in massicce quantità nel corso di un particolare convivio che si è svolto a Lugano ed ha esaltato l’enogastronomia italiana in suoi cinque elementi fondamentali: il vino, il pesce, il riso, l’olio d’oliva extravergine, l’abilità dello chef. A combinare l’eccezionale evento un noto giornalista enogastronomico italo-ticinese, Attilio Scotti. Leggete.
IL LUOGO – Il ristorante “Da Renzo” in via Grotti 2 a Lugano, proprio a ridosso della stazione ferroviaria Paradiso, dove un trenino tipico svizzero ferma ogni mezz’ora. Pochi gradini e sei nel ristorante di Renzo Osso, dove la cucina italiana – soprattutto di mare – è praticata in tutte le sue caratteristiche più genuine e dove i vini italiani – anche di pregio – sono riforniti dalla vicina Enoteca Paradiso.
IL RISO – Nientedimeno che Acquerello, il riso coltivato, raffinato e confezionato nella tenuta Colombara di Livorno Ferraris, nel cuore della provincia di Vercelli. Acquerello è un riso unico al mondo, invecchiato da 1 a 7 anni, raffinato lentamente con metodo esclusivo e reintegrato con la sua gemma, ricca di tutti valori nutrizionali altrimenti contenuti solo nel riso integrale. Oggi rappresenta l’eccellenza italiana nel mondo. A nobilitare l’appuntamento sono intervenuti personalmente i titolari dell’azienda, Maria e Piero Rondolino.
IL VINO – Anche in questo caso siamo andati ai massimi livelli, con tre prodotti dell’azienda franciacortina Bellavista: Cuvée Brut sa, Gran Cuvée pas operé 2006 e il favoloso e preziosissimo Curtefranca Convento SS: Annunciata 2009. Presente per l’azienda Valentina Farolfi.
IL CUOCO – Arcangelo Gioia, 33 anni, è nel pieno delle sue potenzialità. Ne sentiremo ancora e sempre più spesso parlare. Di origini pugliesi, ha alle spalle già un bel curriculum avendo lavorato al “Gambero Rosso” di Fulvio Pierangelini, al Grand Hotel Villa Feltrinelli di Gargnano, al “Mago” di Como. Da oltre un anno è executive chef al Resort Collina d’oro di Agra, nei pressi di Lugano, un luogo privilegiato oggi molto di moda. Arcangelo Gioia però non si accontenta e quindi sta aspettando un ingaggio ancora più importante all’estero.
L’OLIO – E’ stato scelto l’extravergine I&P Gran Cru di Leccino prodotto dalla azienda Ione Zobbi di Canino (Vt), in Tuscia. Un olio di rara squisitezza. Presente per l’azienda Daniela Massolo.
IL PESCE – Se pensa al Canton Ticino, l’italiano medio pensa alle banche con i loro forzieri, pensa al casinò di Lugano, alla Svizzera in miniatura sul lago, al cioccolato, al vino Merlot, ma difficilmente al pesce, soprattutto quello di mare. Eppure, chi l’avrebbe detto che Lugano è una piccola capitale per lo “spaccio” (la parola è giusta, lo capirete subito) del pesce di mare. Sì perché a Lugano, più esattamente nel quartiere di Noranco, ha sede lo “Spaccio Ittico”, un emporio fondato quindici anni fa da un campano qui trasferito, Alfredo Del Gaudio, che ha trovato nella moglie Loredana Bertola una valida spalla. Un insieme di strutture all’avanguardia per la commercializzazione, conservazione e separazione delle varie tipologie del pescato: grandi vasche per il mantenimento dei crostacei vivi e la stabulizzazione di vongole veraci e ostriche. Spaccio Ittico è oggi l’unica azienda in territorio elvetico che si avvale di una serie di acque batteriologicamente pure per conservare il “vivo “ in modo perfetto, a cui si innesca anche la costante verifica di controlli igienico sanitari scrupolosamente eseguiti da una società esterna. Questo straordinario tempio del pesce è diventato il punto d’incontro di esperti e “stellati” cuochi ticinesi che, di persona, vanno a scegliere le varie tipologie di pesce che poi cucineranno nei loro ristoranti: Spaccio Ittico è il punto di riferimento per l’approvvigionamento del pesce nella ristorazione non solo ticinese. Loredana e Alfredo sono arrivati ad impiegare personale altamente specializzato e motivato, dando lavoro ad oltre venti persone.
Tutto questo a conferma che anche gli amici del Canton Ticino sanno mangiare e bere bene, mangiare e bere italiano, ovviamente.
Questo il menù servito:
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Il benvenuto : Huitres
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PER APRIRE:
Spuma di baccalà e patate novelle, olio extravergine della Tuscia e uova di salmone.
Tartare di tonno rosso all’olio extravergine della Tuscia, insalata di ravanelli, sedano croccante e germogli.
Capasanta del Tirreno con purea di melanzane, uvetta passa e filetti di mandorle.
Code di scampi con fagiolini freschi e patate novelle al basilico campano.
Zuppetta di polipetti al prezzemolo e peperoncino.
Bellavista Franciacorta Cuvée brut sa
PER CONTINUARE:
Calamari del Mediterraneo ripieni di “Acquerello” serviti con piattoni verdi a vapore all’extravergine I&P Gran Cru Leccino della Tuscia.
“Acquerello” con gamberi rossi di “Mazara del Vallo” e piselli, mantecato al Bellavista e burro leggermente acidulato.
Bellavista Franciacorta Gran Cuvée Pas Operé 2006
Filetto di branzino selvaggio dorato in casseruola con punte d’asparago e patate alla bottarga di muggine
Bellavista Curtefranca Convento SS Annunciata 2009
PER FINIRE:
Crema delicata al frutto della passione con insalatina di frutti di bosco allo zenzero
Contadi Castaldi Pinodisé