Continua il braccio di ferro tra Sindacati e direzione dell’ASL di Bergamo sul tema delle risorse economiche destinate al personale. Si tratta di 105 mila euro che la Regione ha stanziato a tale scopo e che l’ASL di Bergamo, a differenza di altre strutture socio –sanitarie anche della provincia, no ha ancora stanziato.
Così, i dipendenti dell’ASL di Bergamo denunciano la mancata applicazione delle risorse economiche spettanti al personale, già riconosciuto nell’accordo siglato presso la Regione Lombardia in data 04 febbraio. E per protestare contro questa mancata decisione proseguono il loro stato di agitazione, e organizzano per martedì 21 dicembre un presidio davanti alla sede di via Galliccioli, dalle 9 alle 12, in contemporanea a una assemblea sindacale, che si svolgerà all’interno della palazzina ASL.
“La Direzione Aziendale dell’Asl di Bergamo – racconta Francesco di Punzio, responsabile ASl della CISL FP provinciale – ha riconosciuto e deliberato i fondi contrattuali con l’adeguamento relativo all’articolo 40 e in coerenza con quanto previsto dall’accordo regionale, contestualmente però ha reso indisponibili tali risorse appartenenti al salario accessorio del personale. Tali risorse economiche sono state riconosciute presso altre aziende sanitarie locali della Regione Lombardia e non ultimo l’azienda ospedaliera di Treviglio nel 2007 e l’azienda ospedaliera Bolognini di Seriate nel 2010 nel territorio della Provincia di Bergamo. E’ di fondamentale importanza che l’Azienda renda disponibili le risorse economiche riconosciute e permetta al personale del comparto di poter acquisire una progressione economica orizzontale nel rispetto dei criteri definiti in contrattazione. A fronte anche della dichiarazione del Direttore generale dell’Asl nell’incontro di trattativa aziendale dell’ 8 novembre, dove si rendeva garante della disponibilità dei 105.000 euro, riteniamo utile e di fondamentale importanza che la direzione aziendale si adoperi per superare gli ostacoli messi in atto dall’ufficio competente, che non permettono la positiva conclusione della vertenza per lo sviluppo economico di tutto il personale, nel rispetto degli accordi legittimamente sottoscritti tra le parti. Riteniamo pertanto che la conclusione della trattativa iniziata nel 2009 debba prevedere il riconoscimento e l’approvazione di un accordo sindacale che premia l’impegno dei lavoratori. Non chiediamo la luna, né niente di illegale – conclude Di Punzio -. Chiediamo semplicemente il rispetto degli accordi entro la fine dell’anno”.