Cena pre-ferie all’insegna di una cucina di pesce che non stanca e convince. Dal 2001 la buona gestione del duo Brunelli-Cazzaniga in tranquilla location nel centro di Bergamo.
Senza clamori né strombazzamenti pubblicitari, badando – come si suol dire – “al sodo” (qualità nel piatto e prezzi equi), compie quasi 20 anni la conduzione di Giorgio Cazzaniga e Claudia Brunelli al ristorante Arti di via Previtali, in zona centrale di Bergamo Bassa. Brianzolo lui, cameriere, direttore di sala e sommelier da sempre, in locali di buon livello, grande appassionato e esperto di vino; veneziana lei, arrivata a Bergamo giovanissima per esperienze nella cucina di ristoranti importanti. Si sono conosciuti e hanno unito la loro vita privata e professionale.
Dal 2001 si sono messi in proprio rilevando la conduzione del ristorante “Arti”, un piccolo tempio per chi vuole deliziarsi con piatti di pesce a Bergamo. Prodotto sempre freschissimo e trattato con l’abilità tutta veneziana di chi sa mantenere profumi e gusti di quello che madre natura ci dona dal mare piuttosto che dall’orto. Una quarantina di posti elegantemente distribuiti in un’unica sala dalle mura antiche arredate con gusto (il locale è anche dotato di parcheggio privato in cortile interno), cantina ben fornita di etichette scelte dall’esperienza e dai gusti (anche francofili, vedi i migliori Champagne) di Giorgio, una cucina nelle mani esperte di Claudia e dell’aiuto Gianluca Ghisalberti.
Il Club Buongustai Bergamo è tornato dopo qualche anno a saggiare la qualità dell’offerta di Cazzaniga-Brunelli. La cena estiva pre-ferie ha confermato l’ottimo livello del ristorante. Si è cominciato con una serie di ben sei antipastini: cous cous con verdure e gambero al vapore; salmone marinato agli agrumi; carpaccio di tonno con cracker ai semi di chia; piovra arrostita con alghe wakame; frittelle di baccalà; sarde in saòr alla veneta. Su tutti ho preferito il salmone, il tonno e la sarda. Voto positivo anche per il primo piatto: mezzi paccheri con ragù di gallinella e olive taggiasche. Nulla da osservare anche sulla delicatezza della spigola agli asparagi e pomodorini. Piuttosto semplice il dolce: una sofficissima torta chiffon con ciliegie caramellate. Vista la serata estiva avrei preferito finire con qualcosa di rinfrescante.
Tutto sommato, applausi alla cucina e al servizio di sala. E’ piaciuto anche il vino pugliese in abbinamento: una Malvasia bianca del Salento Igp 2018 firmata da
Varvaglione. Profumato, fresco e di gradevole retrogusto, un vino dall’ottimo rapporto qualità-prezzo e che i buongustai orobici hanno dimostrato di gradire a tutto pasto. Per carità di patria non diciamo il numero delle bottiglie consumate dall’allegra brigata.
Per concludere, una curiosità per chi vuole avvicinarsi per la prima volta al ristorante Arti. Si provi la proposta del pranzo di lavoro, un piatto unico denominato “Poke”. «Trattasi – spiega Claudia – di un piatto hawaiano a base di pesce crudo, ma si serve anche con il polipo o carne. Noi lo proponiamo in tre varianti: con tonno, salmone e pollo. Gli ingredienti di contorno sono il riso bianco, verdure fresche (carote, zucchine, insalata, rapanelli, alghe wakame, avocado, zenzero ) e condimenti». Il prezzo è di 13 euro, 15 con acqua e caffè. Da provare.
www.ristorantearti.com
NELLA FOTO IL POKE ARTI PER IL PRANZO DI LAVORO.