Un rapporto sessuale implica un’intensa sensazione, il cosiddetto orgasmo che deriva in gran parte dall’eccitazione violenta del sistema cerebrale del piacere; senza il piacere non esisterebbe un “motivo valido” alla base dei comportamenti sessuali e riproduttivi. Il fatto che gli uomini abbiano disgiunto la sessualità dalla riproduzione nulla toglie all’esistenza della trappola del piacere cioè alla molla che fa scattare l’erotismo. Il nostro conscio ci prefigura il piacere dell’orgasmo così che pochi secondi di intenso piacere ci sospingono verso preliminari e fantasie erotiche.
Esiste tuttavia un altro aspetto molecolare della sessualità, cioè la sensazione di benessere e di appagamento che subentra in un rapporto sessuale; ma soltanto legata a delle sensazioni di stanchezza ma a sensazioni di tranquillità che provengono dalla liberazione di endorfine, sostanze prodotte dal cervello e simili alla morfina, la droga estratta dal papavero sonnifero. Le endorfine oltre a contrastare il dolore danno tranquillità e sonnolenza: ciò si verifica in un neonato dopo l’allattamento e, in adulto dopo l’amore. La sonnolenza, soprattutto nel maschio è anche una forma di recupero dell’energia.
Estasi è un termine dei trattati di “Mistica” la disciplina che si occupa della conoscenza di Dio; è considerata il grado più alto di una tale conoscenza poiché è in unione con Dio, in una identità che allontana il fedele dal mondo, quasi se ne fosse scordato. Durante questa esperienza egli è in atteggiamento “esotico”; ha lo sguardo fisso, immobile, immerso nel vuoto e la sua mimica esprime una gioia profonda. Se si leggono i diari dei grandi mistici che hanno provato l’estasi come “Idelgarda di Bigen”, si trovano espressioni che sono tipiche dell’unione d’amore. Un amore pieno, completo, che comprende la passione. Un legame sensibile, carnale che si accompagna ad una spada che penetra il corpo della Santa. Insomma, gli scritti sono un vero canto d’amore dove avviene questa trasfigurazione che è propria anche dell’orgasmo, e si hanno sensazioni di infinito vuoto, d’un perdersi staccati da questo mondo.
C’è un altro elemento che associa l’estasi all’orgasmo: il beato desiderio di morte. Una sensazione che fa nascere il desiderio di non tornare indietro, di non toccare di nuovo la realtà banale. Diventa un morire che è però una vita. Durante l’estasi si hanno rossore e nell’uomo frequentemente erezione ed eiaculazione. Ho toccato il tema dell’estasi in termini religiosi, ma occorre non dimenticare che essa è anche un capitolo della psicopatologia e in particolare dell’isteria. S’usa del resto il termine possessione “Divina” per descrivere il possesso reciproco di due corpi legati nel coito.
Sara Carrara