Recitava così un’antica massima di Marco Tullio Cicerone, uno dei sommi e celebri oratori Romani nelle sue opere sulla retorica. E ancora oggi tale opinione è attualissima. Nella nostra società tutto dimostra quanto siano tenute in considerazione solo le cose che fanno apparire, mentre l’essere rimane sempre più isolato e sopraffatto. (a cura di Federico Rossi)
Eppure i valori ci sono, ma rimangono sopiti, celati, nessuno si cura di dimostrare quanto siano importanti. Una rovina per tutti? Sì, una vera e propria catastrofe di cui siamo costantemente vittime e spettatori se non addirittura artefici. C’è un’interessante teoria che dimostra quanto sia importante non ignorare il silenzio e come esso costituisca, a volte, un sovvertimento delle opinioni pubbliche, nonostante esse imperino.
La teoria sulla spirale del silenzio fu presentata la prima volta a Tokio nel 1972 e non fu accolta per la sua incompatibilità con l’ideale di democrazia che non prevede questioni di paura dell’opinione pubblica. Essa è tuttavia una teoria affascinante e di grande intuito che tiene conto di come la società, l’individuo e i media interagiscano tra loro secondo un conformismo esasperato che lascia ai media la capacità di conservare lo stato delle cose. I sondaggi effettuati intorno agli anni ‘70 hanno gettato discredito sulla teoria della spirale poiché in essi non veniva espressa l’immagine conservatrice dei media.
Ciò nonostante è stata rivisitata soprattutto in seguito ad ulteriori ricerche effettuate sul conformismo. Occorre tener presente che in una società pluralista di voci contrastanti sarà difficile avere un clima d’opinione conformista che servendosi del circolo della spirale possa esprimere idee alternative e critiche. La forza conservatrice dei media agisce solo in un determinato contesto. Serge Moscovici (1925) ha avuto modo di dimostrare come in particolari condizioni si possa far pressione sul conformismo, ciò sarà possibile solo se le opinioni minoritarie saranno caratterizzate da coerenza e difesa ad oltranza. Le minoranze rumorose sono molto più potenti delle maggioranze silenziose. E chi vuole intendere … intenda!