In Italia più di un milione di bambini – uno su dieci – vive in condizioni di povertà assoluta. Lo dice un rapporto dell’associazione Save The Children, che delinea un quadro allarmante per quanto riguarda la povertà educativa in Italia.
Cos’è la povertà educativa?
Per povertà educativa s’intende l’esclusione dall’acquisizione delle competenze necessarie per vivere in un mondo caratterizzato dalla economia della conoscenza, dalla rapidità, dalla innovazione. Allo stesso tempo, povertà educativa significa anche la limitazione dell’opportunità di crescere dal punto di vista emotivo, delle relazioni con gli altri, della scoperta di se stessi e del mondo.
Secondo il rapporto, in Italia il numero di bambini ed adolescenti costretti a vivere in condizioni di povertà assoluta è passato negli ultimi cinque anni da 500 mila (2007) a oltre 1 milione (2012), con un incremento del 30% soltanto nell’ultimo anno analizzato.
ll periodo che precede l’entrata nella scuola rappresenta un momento cruciale nella vita dei bambini, eppure solo il 13% dei bambini tra 0 e 2 anni riesce ad andare all’asilo nido, con Calabria e Campania fanalini di coda (rispettivamente 1% e 3%).
Non va meglio con la scuola primaria e secondaria, dove il tempo pieno è assente nel 68% delle classi nella scuola primaria e nell’85% nella secondaria, ed il 48% degli alunni italiani non hanno la mensa scolastica.
La sicurezza rappresenta un diritto fondamentale per i bambini e gli adolescenti e la povertà educativa si misura anche dalla possibilità o meno di accedere ad una scuola sicua.
Secondo il rapporto:
⦁ il 45% delle scuole italiane non è in possesso di un certificato di agibilità e/o abitabilità;
⦁ circa il 54% degli edifici non è in possesso di un certificato di prevenzione incendi;
⦁ il 32% non possiede un certificato di collaudo statico, ossia il collaudo con cui si effettuano le prove di carico necessarie a verificare la stabilità strutturale dell’opera.