La Gamec, in collaborazione con Cooperativa Namasté e Fondazione Opera Bonomelli, organizza un ciclo di laboratori artistici collegati alle esposizioni in calendario, per far conoscere nuove tecniche, soddisfare curiosità e porsi come presidio culturale permanente in città, sollecitando un costante dialogo con l’arte.
I laboratori, gratuiti, si articolano in moduli da 4 incontri ciascuno; sono a numero chiuso (massimo 15 partecipanti) e condotti da un’educatrice museale della Gamec con l’affiancamento di un educatore professionale. Le attività sono infatti pensate per essere pienamente accessibili, anche a persone con fragilità. Per partecipare non occorre alcuna conoscenza pregressa; i materiali saranno forniti dal museo e al termine del ciclo sarà rilasciato un attestato di frequenza. Ogni corso prevede un’iscrizione a sé; verrà data priorità ai nuovi iscritti di ciascun ciclo. Il progetto è realizzato grazie al contributo del Comune di Bergamo e di Fondazione della Comunità Bergamasca.
Il primo modulo, dedicato a persone con oltre 65 anni, si svolgerà dal 24 febbraio al 17 marzo, ogni mercoledì dalle 14.30 alle 16.30: “Esplorazioni, tra immagini e parole”. Condotto da Alberta Colombo, architetta ed educatrice museale Gamec, prende spunto dalla mostra “Ti Bergamo – Una comunità” per far raccontare le proprie esperienze di vita, il proprio passato e il presente. Esplorando le opere in museo, intrecciando i fili colorati dei ricordi, si incontreranno ed evocheranno personaggi, luoghi ed esperienze, per tessere la trama di un racconto.
Quattro passi lungo il cammino della memoria, antica o recente, diventeranno concreti sulle pagine del nostro lavoro: un album fatto di immagini e parole, scritte, ritagliate e incorniciate, modulando la tecnica del collage, in bianco e nero e/o a colori, con giornali e/o riviste, e l’utilizzo di fili di lana e bottoni che creano legami, definiscono i contorni, scaldano e consolidano le relazioni. Per iscrizioni: gamec.it
.Sopra, l’opera di Emiliano Ponzi “17th March – Omega Man”, dalla serie “From a restricted Italy, an artist’s eye on the coronavirus (2020)”, tra le opere della mostra “Ti Bergamo – Una comunità”.