L’1 dicembre 1975 – 42 anni fa – il giovane Bruno Federico, originario di Capri, arrivato al nord con la moglie Giuseppina, apriva per la prima volta al pubblico un suo ristorante: La Caprese alle Crocette di Mozzo, nei pressi di Bergamo. L’1 dicembre 2004, 13 anni fa, nel cimitero monumentale di Bergamo venivano celebrati i funerali di Luigi Gino Veronelli, il primo grande scrittore italiano di enogastronomia, milanese di nascita, bergamasco per scelta. Bruno e Gino erano amici e insieme hanno degustato e commentato centinaia di vini e di piatti. Era giusto che alla “Caprese” di Mozzo (spostata di qualche centinaio di metri rispetto alla sede originaria) venisse ricordato tutto questo con una serata conviviale all’insegna dell’amicizia e di alcuni piatti che piacevano tanto a Veronelli.
Per un ristorante di successo, da 42 anni sulla cresta dell’onda, con una schiera di clienti fidati, la celebrazione migliore non poteva essere che una cena con grandi piatti (tutti a base di tonno, che piaceva tanto a Veronelli) e di grandi vini come quelli di una grande Casa come Castello Banfi di Montalcino.
La storia de “La Caprese” di Mozzo va di pari passo con la crescita della ristorazione in provincia di Bergamo, dove oggi si contano numerosi locali di grande livello, insigniti anche del riconoscimento delle Stelle Michelin. Ebbene, la cucina di Bruno Federico e il suo locale di Mozzo hanno rappresentato per tanti giovani ristoratori un modello da imitare. Un modello anche nell’impegno associativo perché Bruno Federico, sommelier professionista, è stato delegato Ais di Bergamo per 10 anni nonché rappresentante dei ristoratori di Ascom-Fipe. E’ anche collaboratore di riviste, prima “Lombardia a Tavola” poi “Italia a Tavola”.
Esperto di pesce come pochi, mette nei suoi piatti la storia dei sapori isolani di Capri. Così, il tonno crudo è marinato in modo tale che ti rendi conto di non averlo mai assaggiato così gustoso e appagante. E che dire della “Ventresca di tonno con fagioli e pomodoro”? Due ottimi antipasti,sublimati dalle bollicine del Cuvée Aurora Alta Langa Brut 2013 Villa Banfi. Sono seguiti i fusilli caserecci con ragù di tonno, abbinati a Cuvée Alta Langa Rosé 2013 Villa Banfi. Non è stato dimenticato il piatto più gradito a Veronelli, “Tonno con cipolle rosse di Tropea e vino rosso”: sia nella preparazione che nell’abbinamento è stato usato il Brunello di Montalcino Castello Banfi 2011. Per la nota azienda vitivinicola erano presenti l’area manager Roberto Duranti e l’agente di zona Mario Fumagalli. Il brindisi finale con Rosa Regale Brachetto d’Acqui Docg Banfi, brioso al punto giusto, che Castello Banfi produce nella sua Tenuta piemontese di Strevi.