Sono definiti inquinanti eterni, sono dannosi alla salute e ci sono nelle acque potabili della Lombardia; e della Bergamasca. Si tratta dei Pfas, acronimo inglese di PerFluorinated Alkylated Substances, una famiglia di composti chimici usati in campo industriale e che se smaltiti non correttamente finiscono nelle falde acquifere.
Lo studio che ne ha evidenziato la presenza in tutta Lombardia è stato condotto da GreenPeaceItalia grazie a numerose richieste di accesso agli atti (Foia) indirizzate a tutte le Ats (Agenzia di Tutela della Salute) e agli enti gestori delle acque potabili lombarde: dei circa 4mila campioni analizzati dagli enti preposti tra il 2018 e il 2022, circa il 19 per cento del totale (pari a 738 campioni) è risultato positivo alla presenza di Pfas.
Se già la notizia di per sé non è buona, per la provincia di Bergamo lo è ancora meno, perché risulta la seconda nella classifica delle province lombarde in relazione alla percentuale di campioni con la presenza di Pfas. Prima della Bergamasca, c’è solo il lodigiano; a Como la medaglia di bronzo per completare il podio.
Dei 40 comuni le cui acque sono state analizzate 21 presentano bollino rosso (Scanzorosciate, Stezzano, Osio Sotto, Ghisalba, Pontirolo Nuovo, Arcene, Lurano, Castel Rozzone, Brignano Gera D’Adda, Morengo, Romano di Lombardia, Bariano, Antegnate, Fornovo San Giovanni, Mozzanica, Treviglio, Caravaggio, Misano Gera D’Adda, Casirate D’Adda, Arzago, Calvenzano) per a presenza di Pfas; gli altri 19 verde. A Pontirolo Nuovo il primato per presenza media di Pfas nelle sue acque.