Presentata la grande mostra che porterà 58 capolavori del Rinascimento (XV e XVI secolo) dell’Accademia Carrara a Mosca dal 28 aprile al 27 luglio. «La mostra – scrive Giovanni Valagussa, conservatore responsabile dell’Accademia Carrara – propone una selezione di dipinti, cogliendo l’occasione del periodo di chiusura del museo per lavori di ristrutturazione dell’edificio storico, iniziati dal giugno 2008. In questa circostanza la collaborazione con il Museo Puskin di Mosca, cioè l’importante museo di arte europea della capitale russa, ha portato a formulare un progetto espositivo che tenesse conto principalmente dell’interesse di un pubblico colto e ben informato, oltre che della notevole tradizione di questa sede museale. Se infatti l’arte europea è per i visitatori di Mosca un contesto in larga parte conosciuto anche grazie alle collezioni del Museo Puskin stesso, è vero anche che questa istituzione ha da tempo intrapreso un programma di attività costellato di grandi mostre di arte occidentale: recenti le mostre monografiche dedicate a Lotto e a Tiziano. Mostre che vanno a completare la varietà delle collezioni del museo, ricchissimo di opere di arte italiana soprattutto, ma anche francese, fiamminga e olandese, tedesca. Senza contare le straordinarie raccolte archeologiche comprendenti reperti egiziani, assiro-babilonesi, greci, romani oltre al celebre ‘tesoro di Priamo’ ritrovato da Schliemann a Troia. Così la scelta più naturale è caduta su una rassegna che potesse presentare ai visitatori un panorama affascinante del Rinascimento italiano, sull’arco cronologico di circa un secolo dalla metà del Quattrocento alla metà del Cinquecento e nell’articolazione geografica delle sue tre principali scuole regionali artistiche, ovvero quelle della Toscana, del Veneto e della Lombardia. L’esposizione dunque è stata pensata per proporre una serie di eccezionali capolavori di artisti notissimi (Pisanello, Giovanni Bellini, Botticelli, Carpaccio?) cercando però al contempo di collocarli nel loro contesto storico, culturale, geografico e in generale di rapporti figurativi: in modo da renderne più comprensibile l’eccezionale altezza qualitativa ma anche l’ambiente di azione. Dunque un modo per proporre innanzitutto, in generale, l’idea del Rinascimento artistico italiano, illustrandolo però anche in molte sue sfaccettature attraverso le varie testimonianze che si concentrano in queste straordinarie immagini».