Con 540 aziende impegnate nel settore tessile, la provincia orobica rappresenta da sola oltre il 3% del totale nazionale. La Lombardia nel suo complesso il 30% con circa 5mila imprese. La palma delle prime tre maggiori presenze è detenuta da altre provincie lombarde anch’esse caratterizzate dalla localizzazione subalpina, ovvero rispettivamente Milano, Varese e Como. (a cura di F. Rossi)
Per meglio interpretare i dati potrebbe venirci in aiuto un cenno alla storia dell’industria tessile dove, sia prima che dopo l’ Unità, gli imprenditori più innovativi furono gli stranieri, in particolare di nazionalità svizzera. La loro opera fu particolarmente intensa proprio nella nostra Regione: tra Bergamo e Brescia i Niggeler, Küpfer, Legler, Hefti, Zopfi ecc., crearono le basi per l’impresa tessile. La situazione di allora prevedeva ancora una netta prevalenza di attività manuali e soprattutto a domicilio: nel 1880 erano presenti circa 33.000 telai in fabbrica e 229.000 a domicilio (fonte www.brescialeonessa.it).
Lo sviluppo di tutta l’industrializzazione possiamo dire che in Italia prese il via dall’industria cotoniera e negli anni, con l’avanzata della produzione, si ampliarono gli opifici e si integrarono in forte misura i processi produttivi in grandi villaggi industriali quale quello, ancora oggi ben conservato, di Crespi d’Adda, anch’esso limitrofo ad uno dei principali corsi d’acqua lombardi.