L’occupazione in provincia rimane problematica.
La manifattura ha evidenziato segnali positivi, mentre commercio e servizi sono rimasti sostanzialmente stabili e l’edilizia non ha ancora registrato una inversione di tendenza rispetto all’andamento negativo degli ultimi semestri che ha comportato una riduzione di 3.600 addetti e di circa 500 ditte.
Nel complesso si sono ridotti negli ultimi due anni circa 8000 posti di lavoro pari all’1,8% degli addetti provinciali.
Il ricorso alla Cassa Integrazione è stato in grado di giocare in difesa la partita dell’occupazione, nonostante permangano critiche molte situazioni di aziende piccole e grandi, che difficilmente riusciranno a assorbire i numerosi addetti sospesi forzatamente dalla produzione.
Ciò ha comportato un relativo blocco delle assunzioni e ha determinato una minore propensione alle trasformazioni dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato, che come noto coinvolgono soprattutto le fasce giovanili.
Tabella 1 – Cassa Integrazione: ore autorizzate in provincia di Bergamo
Ordinaria |
Straordinaria |
Deroga |
Totale |
|
2008 |
2.130 |
2.758 |
495 |
5.383 |
2009 |
17.223 |
5.974 |
3.847 |
27.044 |
2010 |
14.985 |
10.484 |
16.266 |
41.735 |
Fonte: INPS (valori espressi in migliaia)
La crisi ha fatto esplodere il ricorso alla Casa integrazione, passata dai 5 milioni di ore autorizzate nel 2008, ai 27 milioni nel 2009, raggiungendo i 41 milioni nel 2010.
A fronte di una riduzione della CIG ordinaria nell’ultimo anno è quasi raddoppiata la Straordinaria e quadruplicata la CIG in Deroga, che ha coinvolto soprattutto le piccole imprese sotto i 15 addetti e quelle normalmente non ammesse all’integrazione salariale. Tenuto conto dello scarto tra le ore autorizzate e quelle effettivamente utilizzate (60% circa) si può teoricamente stimare una disoccupazione aggiuntiva di circa 10.000 persone. Un dato che sommato a quello ufficiale porterebbe il livello di disoccupati oltre il 7%, praticamente il doppio rispetto a quello di 2-3 anni orsono.
Il ricorso alla mobilità negli ultimi tre anni ha evidenziato un notevole incremento, passando dai 3479 lavoratori del 2008 agli attuali 6677 del 2010, con un aumento del 92%.
Tabella 2 – Iscritti alle liste di mobilità