La CCIAA ha predisposto un’interessante studio sui risultati di bilancio delle aziende ove risulta che, nel 2009, la “crisi” ha ridotto il fatturato delle aziende del 16,6%. Ma l’aspetto più interessante è che la “crisi”, che noi preferiamo chiamare “New Normal”, ha colpito le aziende in modo molto diverso. Di conseguenza, ci si può e ci si deve attrezzare per questa “Nuova Normalità”. di Giuseppe Allevi
Camera di Commercio di Bergamo Servizio Documentazione economica
18mila società: sono esclusi i bilanci consolidati e mancano tuttora gli indici calcolati per alcune centinaia di società. Il fatturato medio per società scende da 2.613.901 € del 2008 a 2.283.169 € del 2009, con un calo del -12,7%.
Flettono i fatturati nel settore dei trasporti e dei servizi logistici. Altra divaricazione nei servizi turistici e di ristorazione: nei servizi di alloggio, cioè gli alberghi, si osserva una riduzione del fatturato del -13,4%. Tengono invece i servizi di ristorazione con un progresso del +2,4% (la moderata flessione delle vendite dei bar è compensata dall’ aumento per i ristoranti).
Si riduce di quasi un terzo il fatturato dei servizi finanziari e del -24,2% quello delle società immobiliari (che comprendono oltre 2.600 società di compravendita di beni immobili effettuata su beni propri) .
Nell’arcipelago dei servizi alle imprese aumentano le vendite delle società di direzione aziendale e consulenza gestionale (+23,2%), delle attività di ricerca e selezione del personale (+4,8%) e delle altre attività professionali, tecniche e scientifiche (+3,3%). D’altro canto è invece in contrazione il fatturato delle società direttamente impegnate nella ricerca scientifica e sviluppo (-19,9%), nelle attività degli studi di architettura e ingegneria e nelle attività legali. Meno pronunciata (-1,4%) la flessione nel settore pubblicitario (calano dell’8% i fatturati delle attività di pubblicità in senso stretto ma aumentano del +10,7% le ricerche di mercato).
Decisamente più rosea la dinamica del giro d’affari nelle società che erogano servizi alle persone: istruzione, sanità e assistenza sociale realizzano incrementi importanti, così come le altre attività di servizi per la persona (lavanderie, parrucchieri, estetisti, ecc.). Da notare i robusti incrementi di fatturato nelle attività sportive, di intrattenimento e divertimento (+23,9%) e l’aumento record (+81,9%) delle attività riguardanti lotterie, scommesse e case da gioco.
Massima divaricazione nel commercio: alla pesante flessione del commercio all’ingrosso (-15,9%, con punte oltre il -25% nel commercio all’ingrosso di macchinari e altri prodotti industriali) e alla riduzione delle vendite nel settore auto (-7,8%) si contrappone una buona crescita (+6,1%) delle vendite delle oltre 700 società operanti nel commercio al dettaglio. Nei sottosettori l’alimentare specializzato vede contrarsi le vendite che aumentano invece nel commercio al dettaglio non specializzato (la distribuzione moderna), in alcuni comparti specializzati del non alimentare (articoli culturali e ricreativi e altri prodotti) e nella categoria del commercio al dettaglio via internet o per corrispondenza.
Il settore manifatturiero, esposto alla caduta degli ordini e della domanda internazionale, è il più colpito, ma al suo interno alcune attività si sono confermate meno sensibili al ciclo economico: il fatturato delle industrie alimentari e delle bevande è cresciuto anche nel 2009, la produzione farmaceutica ha segnato solo un lievissimo rallentamento (-0,4%) riconfermandosi su valori medi molto elevati (poco meno di 21 milioni di euro per società).
Pesanti invece le perdite di fatturato nelle industrie produttrici di beni d’investimento e intermedi. Le vendite della metallurgia e del settore auto calano di un terzo, la meccanica di un quarto (ma con l’eccezione di alcuni sottocomparti, ad es: la produzione di strumenti di misurazione e di precisione e di apparecchiature mediche,– che risultano in crescita). Molti altri settori, tra cui la gomma, la plastica e i minerali non metalliferi, registrano cali di oltre il 20%. Solo poco meno pesanti le flessioni di fatturato del tessile (-17,4%), della carta, del legno, dei mobili. La chimica “contiene” la perdita al -15,8%.
Nell’edilizia la flessione del fatturato è più forte nell’ingegneria civile (-7,3%), ed è più marcata nella costruzione di edifici (-4,6%) rispetto ai lavori di costruzione specializzati (-2,3%). Nei sottosettori edili, solo le attività di installazione di impianti segnano una crescita (+3,6%) dei fatturati medi.
In fortissima crescita (+77%) le vendite delle oltre 50 società che forniscono energia elettrica e gas. Aumentano anche i fatturati nel settore trattamento e fornitura di acqua e nelle attività di risanamento e altri servizi di gestione rifiuti, mentre calano nella gestione delle reti fognarie e nei servizi di raccolta, trattamento e smaltimento rifiuti.
Un primo dato molto aggregato ci dice che la somma totale dei ricavi da vendite e prestazioni (il fatturato) relativa a 19.215 bilanci 2009 è di 45.378 milioni di euro, contro un analogo valore pari a 54.384 milioni nel 2008 (e relativo a 21.078 bilanci). Il calo in valore totale è del -16,6% (-0,5% nel 2008 sul 2007). La riduzione del fatturato medio per impresa è del -8,5% (-4% nel 2008 sul 2007).
La perdita d’esercizio, anch’essa per somma totale, è stata di -370 milioni di euro nel 2009, contro un utile pari a 372 milioni nel 2008 (in riduzione rispetto al risultato ancor più positivo del 2007: +1.251 milioni).
Il valore aggiunto sommato è stato pari nel 2009 a 7.669 milioni di euro contro 11.577 nel 2008 e 11.889 nel 2007. Il valore aggiunto medio per società è sceso nel 2009 sotto i 400 mila euro, con una riduzione del 27% rispetto al 2008.
I ricavi sommati di vendite e prestazioni sono di 41.264 milioni contro i 47.241 del 2008. Il