Ancora a giugno 2010 molti imprenditori e managers d’impresa manifestavano preoccupazioni per le prospettive dell’area europea mentre migliorava visibilmente il sentiment per l’area globale.
In un clima di persistente forte incertezza dalla survey di maggio e giugno 2010 di McKinsey è emerso che molti imprenditori incominciano a vedere le prospective per le proprie aziende più stabili anche se leggermente meno rosee delle precedenti edizioni dell’indagine.
Una cospicua e rafforzata maggioranza vede in crescita i propri profitti sebbene meno evidenti in valore assoluto: altro discorso le prospettive per l’occupazione in area Euro. In quest’area infatti anche i consumi sono attesi in contrazione…l’unica salvezza per le imprese da questo punto di vista è l’attesa di una crescita nei mercati emergenti, se ci sarà!
Last but not least più di un quarto degli imprenditori mondiali che hanno risposto al questionario si aspetta un secondo picco della recessione nei loro paesi o, addirittura, globale. Tale percentuale cresce ad oltre un terzo se prendiamo in esame l’eurozona.
Alla domanda “come vede le condizioni economiche del suo paese rispetto a 6 mesi fa” il 60% le vede meglio contro il 66% di aprile 2010 e a quella di “cosa si aspetta nell’economia del suo paese in futuro” il 54% vede rosa contro il 67% di due mesi prima…
Parliamo ora del lavoro e quindi dei giovani… dalle interviste è emerso che i paesi dove maggiore è il consenso verso una crescita dell’occupazione sono e saranno in ordine nel prossimo futuro: India (59% degli intervistati), Cina (44%), altri mercati emergenti (40%), Nord America (36%), Asia e Pacifico (33%) ed Eurozona (19%).
Sicuramente interessante tutto cio’ ma altrettanto poco rassicurante se si riflette bene sui risultati. Soprattutto per noi giovani ritengo sia importante di prepararsi ad acquistare per tempo un bel biglietto aereo di sola andata per andare a lavorare all’estero: per la destinazione, ognuno scelga la propria…ma si ricordi di imparare prima bene la lingua! E papà e mamma imparino a prendere l’aereo.