Il “trucco” è sempre lo stesso: un finto carabiniere racconta a un’anziana che il figlio è rimasto coinvolto in un incidente stradale, in realtà mai avvenuto, spiegando che deve pagare un’ingente somma, a titolo di cauzione, all’altra persona coinvolta. In seguito, sempre al telefono, un finto avvocato (del figlio) cerca di dare maggiore credibilità alla storia. E la vittima che casca nella trappola finisce per consegnare migliaia di euro ai truffatori.
Nel pomeriggio del 14 settembre, però, i carabinieri della Compagnia di Brescia, coadiuvati dai colleghi della Compagnia di Zogno, hanno individuato e deferito due presunti responsabili di due di queste truffe consumate nella giornata del 13 settembre ai danni di due anziane donne residenti a Castione della Presolana e San Pellegrino Terme. Due colpi che complessivamente avevano fruttato ben ottomila euro stra contanti e monili in oro.
I due presunti autori sono stati individuati dai carabinieri grazie a investigazioni sia tradizionali che tecniche: rintracciati mentre si stavano allontanando da Brescia, sono stati deferiti per le truffe nella Bergamasca e per il reato di ricettazione. Parte della refurtiva è stata recuperata e posta sotto sequestro in attesa della restituzione ai legittimi proprietari.
Mercoledì 18 settembre, infine, i carabinieri di Zogno hanno individuato e arrestato in flagranza di reato un soggetto incensurato, ritenuto responsabile del reato di truffa consumata ai danni di una signora ultranovantenne residente nel comune di Strozza: nei suoi confronti è stato disposto il divieto di dimora in provincia di Bergamo.