Una lunga relazione e, più ancora, la convivenza sono situazioni rivelatrici, scatenanti, capaci di far emergere da un partner o da entrambi imprevisti fermenti conflittuali. Il rapporto può spezzarsi a causa di vere e proprie manifestazioni psicopatologiche: una gelosia delirante, degli impulsi violenti davvero lesivi, delle richieste sessuali abnormi. Il mio articolo non si occuperà di queste eventualità, ma cercherà di esplorare la zona assai più vasta delle tensioni minute, compatibili con la normalità, però responsabili delle più frequenti disarmonie di coppia.
La cultura tradizionale, imponeva ai coniugi dei ruoli ben differenziati, almeno di copertura. Al marito la responsabilità delle decisioni, la produzione del reddito, l’iniziativa sessuale, una ragionevole libertà di movimento Alla moglie un’affettività passiva con riserve di dignità, la cura dei figli, la disponibilità sessuale, una limitata libertà di movimento, qualche concessione per il pianto. I problemi insorgevano quando il dominio maschile usciva dai limiti o, peggio, quando la dama tentava un rovesciamento dei ruoli. Le evasioni sessuali maschili, se sporadiche e senza coinvolgimento affettivo erano tacitamente tollerate; quelle femminili suscitavano d’abitudine conseguenze tragiche.
Le revisioni della cultura hanno ormai affinato le esigenze, sia da parte femminile sia da parte maschile. L’emancipazione induce la dama a intervenire attivamente nelle decisioni, a chiedere la collaborazione dell’uomo per i compiti di casa, ad avanzare le proprie esigenze e i propri dinieghi in campo sessuale, a sostenere le proprie preferenze e le proprie incompatibilità per quanto riguarda le amicizie, il tempo libero e le ferie. L’uomo d’altra parte, desidera una compagna più partecipe dei suoi problemi e dei suoi desideri di svago; nella sessualità, in media, non pensa più che l’amore coniugale debba essere abitudinario e censurato nella fantasia. Le più profonde e articolate esigenze dei due partner (o di uno dei due) generano insofferenze quando non sono appagate. Da qui le crisi, assai più frequenti nei matrimoni e nelle convivenze che non si basino sull’affinità.
Sara Carrara