Ci si ama, ci si cerca, si fa l’amore con piacere e con tenerezza. Eppure fra le lenzuola c’è un dubbio: perché lei non prende mai l’iniziativa? Magari ci si sposa anche, ma nonostante la confidenza che si raggiunge con il passare degli anni, è sempre il marito che prende l’iniziativa, dispiaciuto a volte, perché avrebbe piacere ad uscire qualche volta dalla routine e vestire i panni della preda più che del cacciatore, scoprendo così nuovi modi di far l’amore.
Sembra strano che gli uomini chiedano alla propria partner più intraprendenza, anche se ci sono uomini che non disdegnano donne passive e obbedienti: ma si incorrerebbe così in una coppia statica, legata ai soliti stereotipi. Ma ci sono anche molti uomini che invece si rendono conto che i ruoli fissi in amore uccidono il desiderio, l’erotismo andrebbe a morire. La situazione più semplice da risolvere è quella in cui lei, nonostante non prenda l’iniziativa, non mostri nemmeno ostilità negli approcci col partner. Insomma si lasci guidare con una certa disinvoltura, perché la donna è abituata a lanciare messaggi di seduzione leggerissimi, quasi impalpabili. Un certo sguardo, un modo di toccarsi, gesti non del tutto espliciti, ma che il partner raccoglie quasi senza accorgersene, e pensa così di essere sempre lui a prendere l’iniziativa.
Per la donna comunque è sempre più difficile comunicare il proprio desiderio sessuale, un po’ perché secondo la tradizione non si fa, un po’ perché è più difficile ammettere che il sesso è un piacere. Più grave è invece quando nella passività di lei subentra pure l’ostilità. Ci sono donne che nel sesso pongono limiti ben precisi, si rifiutano di fare sesso in modo diverso, si vergognano, si irrigidiscono e cedono soltanto alle insistenze del partner, ma in questo modo la sessualità, della coppia andrebbe per essere inceppata e gra-dualmente potrebbe avvelenare il rapporto, suscitando vendette e ripicche.
Come uscire da una tale situazione? Parlandosi. Perché il silenzio sarebbe ancora più pericoloso, subentrerebbe il rischio di chiudersi in fantasie reciproche sull’altro, in teorie sbagliate sul suo comportamento. Per arrivare inevitabilmente vent’anni dopo, a rinfacciarsi cose del tipo: “ma non me l’avevi detto!”. Insomma bisogna imparare a tirar fuori i propri desideri, i bisogni più nascosti, le richieste più strane. Senza dimenticare che l’ideale nel sesso è: potersi scambiare i ruoli. La sessualità ha bisogno di fantasie e di variazioni.
Sara Carrara