Quale cultura ha mai rinunciato ad elaborare una teoria sul controverso sentimento della gelosia? Istinto o malattia, passione o delirio, la gelosia ha conosciuto alterne fortune: celebrata per secoli e caduta poi nell’oblio e in anni più recenti persino soffocata dalla vergogna. Quando, ad esempio, la coppia Sartre-De Beauvoir era diventata il simbolo del nuovo modo di vivere i rapporti d’amore: libertà per entrambi e un ferreo contratto di “eterna infedeltà”.
Ma erano tempi in cui si andava affermando una cultura che rivendicava libertà sessuale e il possesso veniva bandito da qualunque rapporto; la gelosia cadeva in disgrazia per decreto politico ideologico. E non sono occorsi troppi anni per comprendere quali danni avesse prodotto quella” desertificazione” degli affetti.
Ma è già negli anni ’90 che la gelosia rientra in grande stile e torna ad essere protagonista indiscussa della cronaca rosa e, purtroppo, anche di quella nera. Non dimentichiamoci gli innumerevoli femminicidi degli ultimi anni che hanno riempito le cronache di tg e quotidiani; di fondo sempre quel sentimento della gelosia…nelle sue varie sfaccettature. Qualcuno dichiarava di “credere all’ipotesi di un origine biologica sessuale dell’uomo”, quindi questo sentimento va riconosciuto e compreso e non, al contrario, negato e sottovalutato. Infatti è impossibile trovare società in cui la gelosia non esiste e persino nelle isole Marchesi dove sembrerebbe esserci un’assoluta libertà sessuale, basta un po’ d’alcool per far emergere aggressività di tutti i tipi. Persecuzioni, accoltellamenti, persino omicidi in nome della gelosia vengono riportati rigidamente dalle cronache dei maggiori rotocalchi.
La gelosia può essere considerata attentamente? Il dibattito che si è aperto nella società è stato fedelmente sintetizzato dalla nostra Cassazione. Alcuni anni fa, una sentenza della prima sezione della Suprema Corte rispolvera lo “stato d’ira” per ridurre la pena a un uomo condannato a dieci anni dal tribunale di Brescia con l’accusa di aver strangolato con premeditazione la moglie, prende una posizione opposta. La gelosia è espressione di un sentimento egoistico, tutt’altro che nobile ed elevato, costituisce uno stato passionale sfavorevolmente apprezzato dalla comune coscienza etica.
Insomma, la più scomoda delle passioni continua ad essere al centro delle attenzioni. Ma, una volta fatta giustizia delle tante facili etichette con cui si è liquidato il fenomeno, cos’è oggi la gelosia?
Volendo fare una mappa delle possibili sintomatologie del geloso, direi che sono sostanzialmente tre: il tipo aggressivo e sanguigno che causa mal di pancia o tachicardia; diversissima la gelosia tendente alla malinconia e alla depressione; infine il più pericoloso per sé stesso è quella persona che soffre in silenzio, ma che si isola fino alla rinuncia dell’altro, scegliendo l’autodistruzione. Se vi siete riconosciuti in una di queste tipologie, cominciate a farvi un autoesame e iniziate a prendere le giuste precauzioni per guarire, perché forse(?)in fondo non ne vale la pena…
Sara Carrara