DOMENICA XX ORDINARIO ANNO C
Dal Vangelo secondo Luca 12,49-53.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «49Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! 50Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto! 51Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. 52D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; 53si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera»
Commento
Sono tre i temi sottolineati da Gesù: il fuoco; il battesimo; la divisione tra gli uomini; Vediamo di dare una spiegazione di un testo volutamente provocatorio.
Iniziamo dal battesimo di Gesù. Questo termine allude chiaramente alla sua passione e morte verso la quale è incamminato nel viaggio che sta compiendo verso Gerusalemme. Ora è proprio questo battesimo di morte a suscitare divisioni, prima di tutto tra Gesù e gli stessi apostoli, che si rifiutano di credere alle sue parole, a cominciare da Pietro. Egli non vuole accettare per nulla l’idea di un Messia sofferente. Gli apostoli si dovranno ricredere, ma a fatica come Tommaso, dopo la Pasqua. Non dobbiamo meravigliarci di questa ostinata resistenza ad accettare fino in fondo la morte di Gesù; anzi, essa riguarda anche noi. Ciò dipende dalle finalità assegnate al battesimo di Gesù che costituisce la manifestazione più alta e perfetta di Dio. Dalla crocifissione di Gesù emerge un volto nuovo di Dio.
Di questo i primi cristiani era consapevoli, a cominciare da Paolo, il quale dichiarava che di null’altro si gloriava se non della croce di nostro Signore Gesù Cristo [Galati, 6,14]. Paolo vede in questo gesto un atto di Amore infinito, tale da trasformare tutta la vita in un atto di riconoscenza al Signore: «Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vive, ma Cristo vive in me. Questa vita che vivo nella carne io la vivo nella fede del Figlio di Dio che mi ha amato e ha dato se stesso per me» [Galati, 2,20]. Quello che è vanto per Paolo diventa invece motivo di scandalo e di opposizione con il Giudei e i Greci, i quali ritengono il Cristo crocifisso scandalo e stoltezza [I Cor. 1,24]. Si è creata un netta divisione, perchè il Cristo crocifisso costituisce il ribaltamento dell’idea più comune di Dio. Ancora Paolo lo ribadisce nella lettera ai Filippesi, dove afferma che il Figlio di Dio si è svuotato della sua gloria divina, assumendo la condizione di servo, umiliando se stesso fino alla morte di croce [Filippesi, 2, 5-8]. La logica dello svuotamento e dell’abbassamento è ispirata dall’amore di Dio che vuole avvicinarsi all’uomo nella piena condivisione del suo destino e prendersi cura di Lui, fino all’offerta della propria vita. Questa atteggiamento di servizio ha caratterizzato tutta la vita di Gesù: «Non sono venuto per essere servito, ma per servire e dare la dare la sua vita»[Matteo. 20,28]. Questo è il Dio che non esita a farsi servo dell’uomo, il Dio misericordioso, di cui tanto parla il S. Padre e che molti si ostinano a non capire e a criticare.
La divisione si opera prima di tutto sulla concezione di Dio. Ciò potrebbe sembrare marginale, ma essa condiziona in modo deciso lo stile di vita di una persona in modo da contrapporlo anche violentemente agli altri. S. Paolo ricorda che, se Dio ha scelto la via dell’umiltà e del servizio, gli uomini sono tenuti a fare altrettanto: «Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio, ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo.» [Filippesi, 2, 5-8] Credere in Gesù significa privilegiare l’atteggiamento di servizio, di solidarietà, di umiltà, di misericordia. Questa scelta radicale contrasta con le scelte di molti che privilegiano scelte opposte, come i tre vizi capitali: il piacere senza limiti, la gloria ed il potere, inevitabili componenti di un atteggiamento superbo ed egoistico, destinato a produrre lotte e discordie. Il Dio rivelato da Gesù è impegnativo. Il Dio fumoso e generico di tanti, oppure falso costruito dalla fantasia umana non si oppone, ma spesso favorisce i peggiori vizi umani. Che farsene di divinità false che non sanno frenare le passioni umane o addirittura le favoriscono?
Terzo elemento: il Fuoco. L’unità può essere ricomposta solo se la terra viene incendiata dal fuoco che Gesù vuole accendere: il fuoco del suo spirito di Amore che purifica e infiamma i cuori e permette di superare il male. E’ il dono dello Spirito Santo che Gesù ha effuso dopo il suo battesimo di morte.