Gruppi indigeni, villaggi tradizionali, espositori di artigianato (e scultori, e pittori), ristoranti regionali ed etnici, seminari, conferenze, laboratori e olistica. Dopo un anno di stop lo Spirito del Pianeta torna a soffiare sulla Bergamasca, fermandosi nel capoluogo dal 10 al 19 settembre.
Chi c’è? Aztechi, Cree indiani del Canada, Uomo medicina dell’Amazzonia, gruppi del Perù (Incas) e dall’India, Monaci Tibetani, African Griot (Senegal), Qashqai (Iran), ma anche gruppi italiani e bergamaschi di tradizione. Un modo, tra l’altro, per dare un aiuto importantissimo a chi ormai da 18 mesi ha appeso gli strumenti musicali al chiodo.
Molti gli intrattenimenti che saranno brevi ma continui, per non creare assembramenti, in un’area di 20.000 metri quadrati. Non essendoci i palchi centrali come gli altri anni, infatti, i gruppi indigeni si esibiranno con danze tradizionali di 15 minuti in giro per la fiera. Chiaramente, per non far perdere al pubblico le singole esibizioni, le danze estemporanee saranno in momenti diversi e non si accavalleranno quasi mai con i “flash mob” degli altri gruppi.