In tutto il difficile periodo appena trascorso, Fondazione Creberg ha proseguito con determinazione nel suo impegno in favore del territorio. L’esplodere e il persistere della pandemia hanno determinato i vertici della Fondazione a rimodulare gli interventi liberali e a reinventare le modalità di proposizione delle iniziative sociali e culturali al fine di proseguire, con immutata efficacia, la storica presenza di sostegno e di animazione nelle nostre Comunità.
Sul piano dei sostegni sono stati disposti significativi contributi d’urgenza ad ospedali, ad istituzioni e ad associazioni, bergamasche e bresciane, impegnate in prima linea per far fronte alla situazione di emergenza sanitaria verificatasi nei nostri territori; è stata altresì disposta una miriade di piccole erogazioni – rientranti nella c.d. “liberalità ordinaria” – volte a consentire la sopravvivenza sul territorio di formazioni sociali (associazioni ed enti benemeriti) che la contrazione di risorse economiche in circolo rischia di azzerare con effetti molto negativi per il tessuto sociale delle nostre Comunità.
Le attività espositive, culturali e restauro non si sono mai fermate. Le mostre sono state dapprima declinate in forma virtuale e poi, nei momenti di allentamento delle restrizioni sanitarie, sono state (e vengono ora) proposte dal vivo; in correlazione con i tempi, le esposizioni sono dedicate a temi esistenziali e culturali di rilievo, sono rivolte alla valorizzazione di artisti contemporanei – con cui da tempo la Fondazione collabora, affidando loro un percorso di approfondimenti tematici –, vengono declinate in forma diffusa sul territorio con partner storici, sono realizzate in forma rigorosa e sobria (sempre con dotazione di catalogo gratuito per enfatizzare la finalità culturale e didattica).
«Ci riconosciamo molto in un recente intervento del Presidente Mattarella, che ha evidenziato come, in tutto questo periodo di “stress straordinario” per l’Italia, il nostro Paese non sia stato né inerte né passivo», evidenzia Angelo Piazzoli, Presidente della Fondazione Credito Bergamasco. «Oltre alla comunicazione di contenuti culturali (mostre virtuali, docufilm, esposizioni live), Fondazione Creberg continua a concentrare gli sforzi su progetti di ripristino, svolti in totale sicurezza, anche durante l’emergenza sanitaria. Infatti
– in aggiunta agli interventi di solidarietà e a favore della ricerca scientifica, che continuano ad essere al centro della attenzione ma per i quali il motto è “preferiamo agire piuttosto che parlare” – si è proseguito nell’ azione di restauro di opere d’arte bisognose di cure appartenenti a chiese e istituzioni del territorio, continuando a far sì che queste attività costituiscano occasioni di salvaguardia, di divulgazione, di arricchimento culturale per tutti».
«Le predette iniziative culturali e di salvaguardia del patrimonio storico/artistico – specifica il Presidente – affiancano, non penalizzandola, l’attività liberale che la Fondazione da sempre esercita negli ambiti della solidarietà sociale, dell’educazione, della cultura, della ricerca medica e scientifica; queste ultime, in questo difficile periodo, sono state ulteriormente rafforzate. In tal senso ci ha ricordato recentemente il Presidente della Repubblica, con una riflessione illuminante, che: “La crisi sanitaria ci ha lasciato un’esperienza. Ognuno ha bisogno degli altri, ciascuno di noi ha avuto bisogno di tutti gli altri e viceversa, e questo è un criterio che speriamo non venga rimosso. Non lo sia a livello di relazione tra le persone, e neanche nelle relazioni tra gli Stati”. È un insegnamento che sarà bene custodire e mettere a frutto».
In questo inizio d’estate del 2021, nella quale si intravvedono concreti segnali di uscita dall’emergenza e di ripartenza delle attività, Fondazione Creberg ha posto in essere due iniziative simboliche nel segno della memoria, della speranza e della fiducia, presentandole alla stampa e al pubblico: la dedicazione della scultura Anima Mundi al ricordo delle vittime della Pandemia da Covid 19 – in occasione del decennale della collocazione dell’opera in Porta Nuova – e la realizzazione di una installazione site specific (realizzata da Giovanni Bonaldi e composta da due opere intitolate “Rifiorire” e “Nel silenzio”) collocata nel Loggiato di Palazzo Creberg quale memoria della pandemia e, nel contempo, quale messaggio di attesa e di fiducia nel futuro.