Tra gli oltre 230 parchi faunistici, acquatici e tematici italiani, in questo giorno, prevalgono sentimenti di sfiducia e smarrimento. La scelta del Governo di fissare al 1 luglio la data della riapertura di queste strutture ha creato un profondo senso di amarezza tra i gestori riuniti nell’associazione Parchi Permanenti Italiani (aderente a Confindustria), che hanno lanciato un ultimo e accorato appello all’Esecutivo.
«Questa disparità è configurabile in una vera e propria concorrenza sleale, che genera rabbia e risentimento negli associati – osserva Giuseppe Ira, presidente dell’associazione e del parco tematico Leolandia -. Siamo trattati peggio di altre attività al chiuso, inclusi i ristoranti, nei quali si sosta per ore senza mascherina. Le attività dei parchi si svolgono sempre all’aperto, con ampi spazi a disposizione e sotto il controllo di personale dedicato, a differenza di quanto può accadere per strada o nelle aree gioco per bambini dei parchi pubblici, dove manca ogni tipo di monitoraggio del distanziamento e non sono presenti i presidi per la sanificazione delle mani. Negli USA i parchi sono stati aperti a febbraio, non appena è partita la campagna vaccinale, e in Gran Bretagna hanno deciso di riaprire subito pub all’aperto e parchi di divertimento».