PILLOLE DI DIRITTO COSTITUZIONALE
Non solo il potere legislativo: il Parlamento ha anche l’onere e l’onore di controllare l’attività politica del Governo
Articolo precedente: “Parlamentari: ecco come votano” pubblicato il 20.02.2021
Il Parlamento non detiene solamente il potere legislativo. Esso, infatti, svolge anche una funzione fondamentale di controllo nei confronti del Governo, il quale è legato con il Parlamento tramite un rapporto di fiducia.
Innanzitutto le camere sono solite a discutere degli atti di indirizzo, con cui si pongono l’obiettivo di indirizzare il Governo o capire quali sono le sue intenzione su temi specifici. Questi atti, disciplinati dai regolamenti parlamentari, sono la mozione, la risoluzione e l’ordine del giorno.
La mozione è un atto destinato a produrre un dibattito e un voto da parte dell’assemblea, con l’obiettivo di invitare il Governo ad assumere una precisa posizione imposta dalla maggioranza parlamentare su un determinato argomento. Due tipologie particolari di mozioni, che incidono profondamente sull’esistenza e la permanenza dell’esecutivo, sono le mozioni di fiducia o di sfiducia. Quest’ultima, in particolare, può essere mossa nei confronti di tutto l’esecutivo – come quella presentata dalla Lega nell’agosto del 2019, che pose fine al Conte uno – o nei confronti di singoli ministri – come quella che ha coinvolto il ministro Azzolina nell’ultima estate, poi risolta con un buco nell’acqua dell’Adriatico –.
La risoluzione è uno strumento molto simile alla mozione, ma in realtà il suo obiettivo è quello di esplicitare un indirizzo parlamentare molto generale e quindi ampiamente interpretabile dal Governo. Dal punto di vista procedimentale, si sottolinea che tale atto può essere votato anche in commissione, mentre la mozione è coperta da riserva d’assemblea.
L’ordine del giorno, invece, è un atto con cui il parlamento conferisce una direttiva politica chiara e precisa al Governo, col patto che essa sia in relazione con un altro atto del quale si sta dibattendo. Non deve essere confuso con gli ordini del giorno delle camere, predisposti dalla Presidenza delle assemblee, che invece sono le liste dei temi che vengono trattati durante le sedute parlamentari.
Tra gli atti di controllo, con cui il Parlamento vigila sull’operato dell’esecutivo, si annoverano le interrogazioni e le interpellanze.
Le interrogazioni sono delle domande che i singoli parlamentari possono porre al Presidente del Consiglio o, in alternativa, ai ministri competenti per materia. L’obiettivo è quello di conoscere il parere e l’indirizzo del Governo su un determinato aspetto o per segnalare al Governo alcuni problemi su cui dovrebbe porre una particolare attenzione. A volte, il Presidente del Consiglio si presenta singolarmente nelle camere per le c.d. interrogazioni a risposta immediata, impegnandosi a rispondere in maniera immediata a tutte le eventuali domande.
Le interpellanze, infine, sono degli atti che si pongono l’obiettivo di conoscere i motivi della condotta del Governo negli ambiti di sua competenza. Se l’indirizzo del Governo non è chiaro, quindi, l’interpellanza cerca di fare emergere le sue intenzioni.
Alessandro Frosio