La Fondazione Istituti Educativi dà il via al progetto di riqualificazione del complesso di via Tasso che darà nuova vita all’ex hotel Commercio e all’ex sede dell’Archivio di Stato. I luoghi della memoria dal grande valore storico e artistico vedranno la nascita di un hotel gestito dal GRUPPO HB HOTELS ispirato dalla passione per l’accoglienza e l’ospitalità.
Un luogo dal grande valore storico e artistico, ma anche un simbolo della città di Bergamo tornerà – dopo anni di abbandono – ad essere fruibile dall’intera cittadinanza. La Fondazione Istituti Educativi di Bergamo ha infatti presentato oggi, mercoledì 20 gennaio, il progetto di riqualificazione del compendio immobiliare di Santo Spirito, che comprende l’ex hotel Commercio e l’ex sede dell’Archivio di Stato. Un progetto studiato per integrarsi con il tessuto storico del quartiere, soprattutto con la contigua chiesa di Santo Spirito e che prevede un corposo recupero conservativo del patrimonio artistico e architettonico esistente, affinché torni ad essere fruibile non solo per gli ospiti della nuova struttura, ma per tutti i bergamaschi.
La struttura finale di grande pregio, avrà come destinazione d’uso quella ricettivo alberghiera che sarà gestita del GRUPPO HB HOTELS che inizierà la propria attività. Una sfida che si inserisce all’interno di un contesto, quello che stiamo vivendo, che sta mettendo il settore turistico in forte crisi, ma che vede la Fondazione Istituti Educativi, e i futuri gestori, coesi nell’avanzamento dei lavori.
A presentare il progetto alla stampa, Luigi Sorzi, Presidente Fondazione Istituti Educativi di Bergamo, Mauro Bonomelli, Consigliere Fondazione Istituti Educativi di Bergamo, Mara Garatti, Architetto progettista, Roberta Grazioli, restauratrice, Beatrice Bolandrini, conservatore della collezione di Opere d’arte della Fondazione e Matteo Zambanini amministratore delegato del GRUPPO HB HOTELS.
“Questo progetto nasce con lo scopo di dare nuova vita e riqualificare degli spazi dal grande valore storico per la nostra città che purtroppo hanno vissuto anni di degrado e abbandono. Il recupero dell’ex hotel Commercio, dell’ex sede dell’Archivio di Stato e dello splendido e attualmente fatiscente Chiostro di Santo Spirito, saranno funzionali anche al quartiere, favorendone il popolamento e la crescita economica grazie alla nuova struttura ricettiva che ospiterà turisti e ospiti in visita alla città. Allo stesso tempo vogliamo restituire alla città opere artistiche che il tempo e l’incuria hanno in parte compromesso e che sono a magazzino dal 1926” spiega Luigi Sorzi, Presidente di Fieb. “Recuperare parte degli antichi intonaci decorati, così come i bellissimi cornicioni in cotto cinquecenteschi occultati da strati di tinteggiature e i diversi dipinti e affreschi, rappresenta la volontà della Fondazione di valorizzare il patrimonio storico e artistico della città ma anche di renderlo di nuovo trasmissibile attraverso la storia del luogo. Questo intervento permette infatti di restituire alla città un luogo antico, ricco di storia, di memoria e di un patrimonio artistico purtroppo quasi dimenticato. Il complesso di Santo Spirito si trova in un luogo strategico della città e fa parte di uno dei quartieri più caratteristici: un simile intervento mette al centro i temi della riqualificazione, della valorizzazione degli spazi e della rigenerazione urbana, oggi più che mai di primaria importanza” continua Mauro Bonomelli, Consigliere degli Istituti Educativi.
La struttura ricettiva sarà gestita dal GRUPPO HB HOTELS, società che oggi gestisce svariate strutture ricettive e che è stata selezionata attraverso un avviso pubblico di manifestazione di interesse della Fondazione. “Abbiamo creduto in questo progetto fin da subito: essere nel cuore della città all’interno di un palazzo storico di così alto valore, permette di dare ai propri clienti, sia del segmento leisure che di quello business, un luogo intimo e allo stesso tempo di una grandezza e forza artistica che va a completare la visita della città e l’ospitalità nel suo complesso. In aggiunta all’albergo, il progetto prevede la realizzazione di un bar aperto anche ai clienti esterni: un’area di convivialità e ritrovo per tutti i cittadini di Bergamo, dove poter vedere e apprezzare il lavoro di recupero e riqualificazione di questa bellissima struttura. La situazione attuale che stiamo vivendo sta modificando le nostre abitudini e il settore in questo momento sta soffrendo, ma siamo certi che nei prossimi mesi, passo dopo passo, con cautela, potremo tornare a godere di queste bellezze storiche. Insieme alla Fondazione stiamo mettendo grande impegno e passione in questo progetto che, una volta completato, speriamo sarà apprezzato da tutti i cittadini di Bergamo.” dichiara l’amministratore delegato del GRUPPO HB HOTELS, Matteo Zambanini.
Importante l’intervento che unirà i due corpi di fabbrica esistenti ampliando la funzione alberghiera anche agli spazi dell’ex archivio di Stato. “Uno degli elementi qualificanti del progetto è il rinnovamento degli spazi dell’ex convento che con la nuova funzione consente un’importante e ampia fruizione degli interni, in particolare per quanto riguarda la pregevole sala al piano terra, un tempo usata come sala convegni dell’ex Archivio di Stato, e che nel progetto acquista la destinazione d’uso di sala ristorante per gli ospiti dell’albergo, mantenendo intatti gli spazi attuali. Ai piani superiori saranno collocate le camere dell’albergo e verranno mantenuti i corridoi voltati di grande pregio architettonico. Per il piano interrato il progetto prevede anche la creazione di una piccola SPA” racconta l’Architetto progettista, Mara Garatti.
Il progetto, rispettando le ripartizioni murarie originali, compreso i solai voltati, prevede il mantenimento dell’ingresso “storico” dell’albergo da Via Tasso per l’attività di bar, le sale bar e lounge bar, nonché la sala d’attesa.
Strettamente correlate le operazioni architettoniche con i lavori di restauro, nel salone principale sarà infatti ricollocato il ciclo pittorico risalente al 1521, costituito da quattordici vele monocrome raffiguranti le Storie della vita di Sant’Agostino, il Cristo Risorto e – nelle sezioni laterali – Angeli con i simboli della passione.
Un lavoro di restauro certamente complesso “progettato con criteri rispettosamente conservativi e che presenta non poche criticità dettate dalle difficoltà imposte dalle tecniche esecutive, da un degrado estremamente diffuso e variegato e dal desiderio, assunto come principio guida, di stabilire un dialogo vivo, efficace e coerente tra ciò che è sopravvissuto e il contesto senza incorrere in operazioni asettiche di pura archeologia” continua la restauratrice Roberta Grazioli. Gli interventi di restauro “riguarderanno il recupero delle preesistenze storiche lapidee e ad intonaco e il restauro dell’intero ciclo pittorico del salone. Proprio il salone rappresenta la volontà della Fondazione di trasmettere e rendere attuale la storia del luogo, restituendo alla città opere quasi completamente dimenticate e scomparse a causa di interventi pesanti e irrispettosi portati avanti negli anni” conclude la Dott.ssa Beatrice Bolandrini, conservatore della collezione di Opere d’arte della Fondazione.