Le aziende devono imparare ad innovare. Devono provarci tutti, non solo le aziende che possono intervenire sui prodotti. E’ necessario che l’intero approccio aziendale e di mercato sia innovativo per poter risultare vincente. E’ possibile accedere a corsi, anche gratuiti, per migliorare la mentalità dell’intera azienda.
Nei momenti di crisi di mercato, così come in quelli di euforia, bisogna investire sull’innovazione e la tutela delle idee, ciò nonostante l’Italia pur contraddistinguendosi per una grande creatività ha al contempo una bassa capacità gestionale.
La situazione italiana infatti indica un paese composto per il 96% da micro imprese (1-9 addetti) caratterizzate da un indebitamento maggiore delle corrispettive europee che finisce per costituire un grave vincolo per gli investimenti, in particolar modo per gli investimenti in Ricerca e Sviluppo considerati a basso Pay-Back.
Questo scenario viene supportato dai dati presentati dalla Banca d’Italia nel 2007, in cui viene mostrato come la spesa delle aziende italiane in Ricerca e Sviluppo sia 3,5 volte inferiore alla media europea e fino a 8 volte inferiore al corrispettivo della Gran Bretagna.
Questa carenza nei confronti della Ricerca e Sviluppo produce un’influenza negativa sulla competitività delle imprese italiane, infatti queste sostengono l’urto con i mercati esteri sopratutto puntando sulle nicchie di mercato e le sue specializzazioni. I fattori vincenti del “Made in Italy” sono la creatività, innovazione, qualità, design, flessibilità e “artigianalità industriale”. Eccetto quest’ultimo, fattore difficilmente imitabile dai concorrenti stranieri, in quanto base del tessuto industriale italiano, gli altri fattori sono seriamente minacciati.
A rischio è quindi il 50% dell’export italiano composto da 1022 prodotti di cui l’Italia detiene la leadership mondiale: la superiorità tecnologica e di materie prime dei concorrenti esteri, unita ad una crescente imitazione e ad un costo del lavoro molto alto, rende i competitors stranieri molto più reattivi e soprattutto pericolosi.
Diventa fondamentale per le piccole e medie imprese italiane contrastare la concorrenza sul campo dell’innovazione che costituisce l’unico strumento di competizione e di ritenzione della leadership, infatti:
“Si può copiare il prodotto ma non la capacità di produrre innovazione”
E’ l’orientamento all’innovazione e alla tecnologia a fornire il vero valore aggiunto di un’azienda, il vero vantaggio competitivo che permette di ottenere vantaggi concreti anche nel mercato.
L’innovazione di un’azienda è da ricercarsi inizialmente nei processi che la compongono e nella sua organizzazione: organizzazioni aziendali datate e processi di produzione o distribuzione obsoleti producono una grande quantità di sprechi che frenano fortemente la competitività aziendale.
Un’azienda che non è improntata all’innovazione deficita di solide fondamenta organizzative e difficilmente potrà sviluppare prodotti innovativi, invece un’azienda invece orientata all’innovazione è contraddistinta da:
1) MANAGEMENT che conosce bene le dinamiche dell’innovazione e sa definire le strategie appropriate.
2) PROCESSO innovativo e attento alle economicità.
3) ORGANIZZAZIONE che incoraggia la generazione e la realizzazione di idee creative.
4) COMPETENZE chiave per raggiungere l’intento strategico.
Spesso il concetto di innovazione viene associato al prodotto e richiama alla mente un’aggiunta di valore, ma nella realtà l’innovazione può avere effetti deleteri: non è sufficiente realizzare concretamente idee creative, per ottenere innovazione ma è necessario realizzarle in modo efficace.
Una ricerca riguardante l’innovazione dei prodotti ha mostrato come, su trecento prodotti innovativi, solamente uno venga accettato dal mercato: il fallimento è quindi una parte inevitabile del processo innovativo di prodotto. Il mercato stesso ci mostra numerosi esempi di aziende che pur avendo sviluppato prodotti innovativi, non solo non sono le aziende leader di quel settore / nicchia ma in alcuni casi sono addirittura sparite.
Benché il processo innovativo applicato al prodotto sia molto importante per le aziende, non di meno lo è la capacità di riconoscere l’innovazione sparsa per il mondo anche dato che: “Al mondo vi sono più tecnologie innovative e scoperte scientifiche di quante ne siano veramente utilizzate e industrializzate” (Jacques Welch ’05). Si ricordi infine che l’”incipit” di sviluppo innovativo parte dalla capacità di comprendere le potenzialità innovative all’interno della propria.
Nicola Cafariello – www.leaders.it