Il 31 dicembre 2020 sarà certamente ricordato come l’ultimo dell’anno più corto della storia recente, con il Paese e Bergamo in zona rossa e il coprifuoco a smorzare qualunque tipo di festeggiamento per l’arrivo del nuovo anno. Festeggiamenti che a Bergamo nessuno vuole comunque fare, visto nel 2020 del capoluogo orobico «non c’è niente da festeggiare» come sottolinea l’assessore alla cultura Nadia Ghisalberti. Ma, nonostante tutto, il Comune di Bergamo ha deciso di mandare un messaggio di presenza e vicinanza ai propri concittadini che dovranno restare a casa: l’Amministrazione quindi ha deciso di bruciare simbolicamente il 2020 con la collaborazione del Ducato di Piazza Pontida e affidarsi ancora alla musica di Gaetano Donizetti, grazie al lavoro della Fondazione Donizetti.
«Confesso – spiega l’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti – che la prima idea è stata di non fare nulla per il Capodanno, non c’era lo spirito per festeggiare, oltre che le regole da rispettare. Certamente non il tradizionale concerto e la festa in piazza, ma nemmeno i fuochi d’artificio per un anno segnato dalla sofferenza o dalla perdita di una persona cara per tanti nostri cittadini. Ma sentivamo la necessità di una proposta che, pur nel rispetto delle norme, potesse essere un momento di condivisione, qualcosa che si rifacesse alle tradizioni e culture popolari, come un grande falò per bruciare l’anno vecchio con tutta la sofferenza che ha portato, nella speranza di un 2021 più sereno. E abbiamo voluto proporre anche qualcosa di speciale: nel silenzio dei teatri fermi in tutta Italia, pur chiusi in casa, potremo quella notte “andare a teatro” con una visita virtuale, immersiva e coinvolgente, nel Donizetti restaurato e assistere a L’Ange de Nisida, con la regia di Francesco Micheli, una delle produzioni culturali più significative e meravigliose del Donizetti Opera».
Il rogo. Il Comune di Bergamo e il Ducato di Piazza Pontida bruciano simbolicamente il 2020, annus horribilis della città, con uno spettacolo – senza pubblico e rispettando tutte le disposizioni sul distanziamento fisico – che sarà trasmesso su BergamoTv e che accompagnerà nella sera di San Silvestro i bergamaschi al nuovo anno. Cultura popolare, ma anche un evento collettivo, un inno alla città ed alle sue virtù, per salutare il doloroso 2020 e brindare al 2021 affinché porti novità e rinascita a Bergamo. Roby Facchinetti, Alex Esposito, Omar Fantini, Riccardo Onorato, ma anche il Bepi, il Vava, il Coro TheatrEvents, la fanfara di Treviglio porteranno il loro contributo in una serata che culminerà con uno speciale “rogo della vecchia”: a bruciare sarà il 2020. «Una data del tutto sorprendente – spiega il duca Smiciatöt – questa del 31 dicembre 2020 per “brüsà la Ègia”, l’antica costumanza medievale che, dalla nascita del Ducato di Piazza Pontida è riesumata durante la mezza quaresima. Ma questo 2020 è stato un anno particolare e il sodalizio ducale, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Bergamo, non poteva lasciarsi sfuggire l’occasione di togliere di mezzo, attraverso il tradizionale rasgamento, prima dello scoccare dell’ora zero, la terribile pandemia che ha visto la nostra città protagonista, suo malgrado, della prima ondata. La Ègia, dunque, che, grazie al lavoro degli allievi dell’Istituto d’arte Andrea Fantoni avrà il volto del coronavirus, dopo la sentenza che la condanna a morte, scritta dalla poetessa ducale Anna Rudelli e letta da Orietta Bertoli prima che il fuoco avvampi, sarà rasgata e data alle fiamme nell’imminenza della mezzanotte del 31 dicembre». Lo spettacolo, naturalmente senza pubblico, si terrà nel cortile del Lazzaretto.