Al coro di voci critiche verso il nuovo Dpcm si è aggiunta anche quella di Ascom Confcommercio Bergamo, che non nasconde le perplessità per un documento che mette in croce il settore alberghiero, della ristorazione e del commercio in generale. Le preoccupazioni maggiori riguardano la tenuta delle attività commerciali e degli hotel nelle località montane. «Si colpiscono duramente le imprese familiari che vivono di stagionalità e turismo in zone economicamente fragili e svantaggiate – sottolinea il direttore Oscar Fusini -. Si rischia di distruggere il tessuto commerciale dei piccoli comuni e di mettere definitivamente in ginocchio famiglie e dipendenti. Il contingentamento degli skipass nei giorni di punta avrebbe potuto salvare l’avvio di stagione, con l’ulteriore beffa delle condizioni meteo favorevoli viste le prime nevicate. L’obbligo di consumare la cena di San Silvestro nella propria camera d’hotel poi non incentiva di certo le prenotazioni».