Ventidue film in concorso in anteprima, di cui 17 cortometraggi di fiction e cinque film documentari, oltre a tre film fuori concorso. Questo il piatto ricco della 14esima edizione dell’Integrazione Film Festival, concorso cinematografico internazionale sull’integrazione tra persone di diverse appartenenze culturali e provenienze nazionali. Organizzato da Cooperativa sociale Ruah e Lab 80 film, si svolge a Bergamo e Sarnico da martedì 20 (20.45, Auditorium di Piazza della Libertà di Bergamo, e così mercoledì 21) a sabato 24 ottobre (cineteatro Junior di Sarnico, 20.45), con tre giornate di proiezioni ed eventi in sala e una giornata di proiezioni in streaming (venerdì 23). Ospite d’onore dell’edizione 2020 l’attrice afro-francese Manda Touré, diventata famosa in Italia come protagonista femminile del film “Tolo Tolo” di Checco Zalone. Manda Touré dialogherà col pubblico così come faranno oltre dieci registi e protagonisti che saranno ospiti di Iff.
La kermesse avrebbe dovuto svolgersi lo scorso aprile ma, a causa del lockdown, è stata rinviata in autunno. Per garantire la sicurezza del pubblico e degli ospiti, non soltanto saranno rispettate tutte le norme di sicurezza previste all’interno delle sale cinematografiche (mascherine, distanze, controllo della febbre e disinfezione delle mani) ma è stato anche deciso di “accogliere” gli ospiti soltanto in collegamento virtuale.
Tutti i film in programma, anche quelli la cui proiezione è prevista in sala, potranno essere sempre seguiti in streaming accedendo al sito www.iff-filmfestival.com; la stessa modalità di accesso è prevista per la giornata di venerdì 23 ottobre, che si svolgerà completamente on line. Info tel. 035.4592548.
Spiega Giancarlo Domenghini, direttore di Iff: «È importante che il nostro festival si svolga, nonostante le grandi difficoltà organizzative legate al Covid e il dolore che ha colpito il territorio bergamasco, perché il tema del “noi” che esploriamo può essere di utilità alla “prossimità sociale” auspicata in un tempo caratterizzato dal distanziamento. Ci servirà per interrogarci su nuove declinazioni di integrazione, su quali puntini della “i” del nostro logo (inclusione, identità, intercultura) saranno necessari per il futuro, migliore, che ci aspetta».