In questi giorni di forzata reclusione per il Coronavirus, il filo diretto tra gli studenti del liceo artistico “Giacomo e Pio Manzù” di Bergamo e i loro professori non si è mai interrotto; non solo sul piano della didattica (che nonostante tutto continua, seppure a distanza e tra non poche difficoltà), ma anche su quello dei progetti artistici, uno dei pilastri della formazione dell’istituto. Proseguendo una felice tradizione di iniziative culturali che negli anni hanno avuto come protagonisti gli studenti nel duplice ruolo di autori e soggetti di performance fotografiche – tra le altre ricordiamo quelle relative alla mappatura dei tatuaggi, all’iconografia della “lotta di classe”, alla campagna contro il fumo, al tema delle “ragazze che leggono”, all’indagine sui luoghi dello studio o sulle scarpe preferite – nei giorni scorsi è nato il progetto “La finestra sul cortile”. L’idea è nata per valorizzare in senso creativo le lunghe giornate trascorse in cattività: un tempo improvvisamente sospeso e dilatato che ha indotto studenti e docenti a considerare lo spazio del quotidiano con una consapevolezza e uno sguardo nuovi, in condizioni mai prima sperimentate, lontano dagli amici, dagli abituali luoghi dello studio, del divertimento, dello sport, dell’arte.