Essere efficaci nel gestire problemi come quello del Covid-19 è cosa ben diversa dal cercare consensi. Per salvare un ragazzo che stava benissimo quanto abbiamo speso? Questa inversione delle priorità è incapacità o sciacallaggio? Gli italiani sono sentimentali o boccaloni?
Agli italiani non serve essere presi in giro quotidianamente da norme scritte solo a favore di chi le ha pensate. Per combattere questo Covid-19 serviva non sprecare risorse pubbliche con provvedimenti come il reddito di cittadinanza, serviva investire nelle nostre strutture sanitarie al posto di erogare pensioni a chi non se le è mai guadagnate, serviva vendere le reti RAI per evitare di dare voce a chi si auto incensa, serviva non opprimere le nostre aziende con norme e imposte insopportabili, serviva chiudere tutte le aziende pubbliche inutili, serviva non sprecare miliardi in Alitalia e nei forestali siciliani, serviva investire nei nostri giovani, serviva semplicemente non rubare.
Ma cosa centra tutto questo con un virus?
Certamente il virus sarebbe comunque arrivato in Italia ma un conto è affrontarlo con ospedali, infermieri, medici, materiali all’altezza della situazione ed un’altro è dovere sperare che il virus sia comprensibile con la nostra inconcludenza.
Un conto è il rischio di affrontare una recessione con un debito pubblico sostenibile ed un’altro è essere economicamente ricattabili dai nostri creditori.
Gli italiani devono imparare a votare per dei politici che siano capaci di risolvere i problemi. Devono diffidare da chi fa loro promesse, da chi ama farsi pubblicità a tutti i costi, da chi parla bene ma razzola male e da chi non chiede loro dei sacrifici.
Gli italiani devono imparare ad essere meno demagogici.
Le sentenze dei giudizi civili devono essere impeccabili? Non tutte, solo quelli più importanti, che forse sono meno del 20%. Ma gli altri giudizi dovrebbero essere rapidi ed economici. Chiudersi dopo il primo grado di giudizio. Certamente non sarebbe la perfezione ma sarebbe il massimo ottenibile con le risorse che è opportuno mettere a disposizione.
La vita di un ottantenne vale come quella di un ventenne? Assolutamente no! Ad una certa età dobbiamo pensare che morire non è la peggiore disgrazia che possa accadere sia per noi che per i nostri cari.
E’ giusto salvare gli emigrati che rischiano di morire annegati? Si, se poi li riportiamo nel loro Paese. In questi Paesi li torturano e decidiamo che è giusto salvarli e che abbiamo le risorse per poterlo fare? Il Governo abbia l’onestà e la coerenza di stanziare i fondi necessari per andarli a prendere con un comodo aereo come quello che hanno utilizzato per Niccolò e per accudirli sino a quando non avranno imparato a guadagnarsi da vivere onestamente.
“Demagogo. Uno che predica dottrine che sa false a gente che sa cretina.” HENRY LOUIS MENCKEN