“Tra le numerose eccellenze di Bergamo vi è anche la produzione di vini di grande livello. L’impegno di tanti produttori locali, che sanno abbinare sapientemente il rispetto delle tradizioni con l’utilizzo di metodi innovativi, rappresenta un valore aggiunto ed un volano formidabile per il turismo enogastronomico bergamasco, in grado di valorizzare e promuovere sempre di più i nostri territori”.
E’ questo il commento di Lara Magoni, assessore regionale al Turismo, Marketing Territoriale e Moda, alla presentazione della tredicesima edizione di “Guida Viniplus 2020”, pubblicata dall’Associazione Italiana Sommelier della Lombardia e dedicata alle produzioni vitivinicole di qualità della regione.
Tra i vini bergamaschi, ben 7 hanno conquistato le 4 “Rose Camune” e il riconoscimento speciale “Rosa d’Oro”. Le 4 Rose Camune rappresentano il punteggio più alto che possa essere assegnato ad un vino; la Rosa d’Oro è la segnalazione di particolare merito per i vini che valorizzano il territorio, il vitigno, la tecnica di produzione e l’attenzione all’ambiente.
Ecco i vini bergamaschi segnalati nella Guida con le 4 Rose Camune e la Rosa d’Oro:
Exenthia 2013 dell’azienda Biava di Scanzorosciate; il Moscato di Scanzo 2015 dell’azienda De Toma di Scanzorosciate; il Bergamasca Cabernet Sauvignon Kalos 2015 dell’azienda Il Calepino di Castelli di Calepio; Il Moscato di Scanzo Serafino 2015 dell’azienda Il Cipresso, di Scanzorosciate; il Valcalepio Rosso I Due Lauri Riserva 2015, della Medolago Albani di Trescore Balneario; il Theia di Nove Lune, di Cenate Sopra; il Moscato di Scanzo 2011 della casa vitivinicola Tallarini di Gandosso; il Valcalepio Rosso Iol Castello Riserva 2013 della Tenuta Castello di Grumello, a Grumello del Monte.
Ecco i vini bergamaschi con le 4 Rose Camune:
Terre del Colleoni Moscato Giallo Passito Laurenzio 2017 dell’azienda agricola Angelo Pecis di San Paolo d’Argon; il Moscato di Scanzo 2016 dell’azienda Biava di Scanzorosciate; il Metodo Classico Brut Millesimato 2015 di Caminella, a Cenate Sotto; il Moscato di Scanzo 2015 della casa Cavalli Faletti di Villa di Serio; il Moscato di Scanzo Ol Mosca 2016 dell’azienda Cerri di Scanzorosciate; il Passito di Giulia 2017 di Eligio Magri, a Torre de’ Roveri; il Metodo Classico non dosato Il Calepino 2011 de Il Calepino di Castelli di Calepio; il Terre del Colleoni Spumante Brut Petra Aeterna 2011 – La Rocchetta, Podere Castel Merlo a Villongo; il Moscato di Scanzo 2015 dell’azienda Locatelli Caffi di Chiuduno.
“Oggi il turismo è cambiato, è in costante aumento il numero dei visitatori che sceglie la destinazione in base a percorsi legati ai gusti e ai sapori, nella ricerca di un’esperienza unica nel suo genere. In tal senso Bergamo e la sua provincia, grazie a chef di grande livello e prodotti locali riconosciuti a livello internazionale, sono in grado di presentare un’offerta enogastronomica di indubbio valore. D’altronde, il gusto è il vero motore del turismo – continua Lara Magoni -; basti pensare che prima di partire, il 23,8% dei turisti ricerca informazioni sui ristoranti e la vacanza enogastronomica produce la più alta spesa internazionale pro capite, circa 150 euro al giorno. Un ambito, quello della ristorazione, che vede la Lombardia primeggiare per offerta qualitativa e selezione delle materie prime”.