La sezione di Bergamo dell’Accademia italiana della cucina ha ospitata il ballerino e coreografo Marco Pelle: cultura e buona cucina all’Osteria Tre Gobbi di Bergamo. «Ognuno trovi dentro di sé il fuoco , la fiammella della creatività che lo porterà a realizzare la propria vocazione di vita. Il mio fuoco mi ha portato alla danza, alla coreografia, allo spettacolo del bello assoluto». Vincitore del Premio Primi Dieci Usa 2016 come uno dei 10 più importanti esponenti italiani negli Stati Uniti, Marco Pelle, 44 anni, noto ballerino, coreografo e regista di fama internazionale (ha lavorato tra gli altri con Roberto Bolle e Alessandra Ferri), è stato ospite e relatore a Bergamo in una serata conviviale della Accademia Italiana della Cucina, di cui è delegato l’avvocato Lucio Piombi. Per l’incontro, non a caso, è stata scelta l’Antica Osteria dei Tre Gobbi, all’inizio di via Broseta, in città, locale attivo dal 1832, dove il compositore Gaetano Donizetti andava spesso a rifocillarsi con il maestro Simone Mayr.
Fuoco, danza e cucina i temi della serata, con inevitabili e doverosi riferimenti alla splendida carriera dell’ospite, residente a New York da circa 20 anni e dal 2002 coreografo del New York Theatre Ballet. Come coreografo d’opera, Pelle ha lavorato non solo negli Usa ma molto spesso anche all’estero, in Italia come in Cina. Nel 2018 ha debuttato per la tv americana con una coreografia all’interno della nuova serie tv di Ryan Murphy.
Inevitabile il ricordo di Pelle per suo padre, Alfredo, deceduto nel 2016, che è stato un grande cultore della cucina e critico enogastronomico, ricoprendo la carica di segretario generale del Centro studi nazionale della Accademia Italiana della Cucina. «Il fuoco della creatività – ha detto Marco – ha portato mio padre, una vita da direttore generale di una banca, a esprimersi al meglio in materia di cultura enogastronomica, nella quale è stato un grande».
Il menù predisposto dal nuovo gestore del “Tre Gobbi” , Marco Carminati (giovane ingegnere votato alla cucina per innate doti), non ha deluso gli accademici. Si è cominciato con numerosi assaggi come aperitivo: bruschette con paté di coniglio, cannolo di ricotta ai pistacchi, tegole di polenta con baccalà mantecato, zuppetta di mozzarella, pomodoro candido e oliva taggiasca. In abbinamento il Prosecco docg dell’azienda San Giuseppe, con sede nella zona più vocata tra Valdobbiadene e Conegliano. A tavola è arrivato prima un “Cubo di lingua tonnata”, seguito da “Casoncelli di polenta con fonduta di Taleggio e coniglio” (piatto creativo di indubbio valore). Gli “oselì scapacc” con patate hanno preceduto un tradizionale Bonèt piemontese con gelato. I vini in abbinamento: Chianti Rufina Riserva 2015 Nipozzano di Frescobaldi e Barbera d’Alba 2017 di Angelo Negro.
Come sempre, gli accademici hanno diligentemente compilato la scheda di valutazione della cena: la recensione apparirà sulla rivista nazionale dell’Accademia. Alla serata è intervenuto anche il delegato di Lecco, Claudio Bolla. Particolarmente festeggiato il socio architetto Paolo Fuzier, una vita da competente degustatore, vice delegato dall’Accademia a Bergamo, al quale è stato consegnato il distintivo con brillante per i suoi 40 anni di iscrizione alla Accademia della Cucina.
NELLA FOTO, LUCIO PIOMBI, MARCO PELLE E LO CHEF MARCO CARMINATI.