di Fabio Rota
L’occasione è una di quelle che “non ci si deve far scappare” e lo sanno bene i 35 commensali accorsi all’evento svoltosi nella serata di giovedì 4 aprile al ristorante Giò a Seriate (Bg). Ospiti della serata Enrico Baldin e Nadia Nicoli che dal 2007, con tenacia e coraggio, hanno iniziato la loro avventura nella Aoc Champagne presso Maison Vue Blanche Estelle a Le Mesnil sur Oger nel cuore della Cotée des Blancs, un sogno che ha preso il nome di Champagne Encry.
In pochissimi anni, con circa tre ettari di terreni classificati come Grand Cru (il massimo riconoscimento a livello qualitativo) e con vicini di casa del calibro di Krug e Salon, le Cuvée Encry hanno da subito raccolto grande ammirazione e rispetto da tutti gli addetti ai lavori ed amanti dello Champagne.
Quando si parla di vino è impossibile non parlare di emozioni e quando si parla di emozioni risulta assai difficoltoso non pensare al cibo ed a tutti i fantastici abbinamenti possibili. Ad accogliere i commensali c’era lo chef-patron Giovanni d’Auria, reduce dalla sua prima esperienza televisiva nella trasmissione Cuochi d’Italia. Si è iniziato con la particolare interpretazione di una “Pizza Margherita liquida” in abbinamento ad un “Mathusalem (6 litri) Brut – Chardonnay 100%”, di benvenuto: complessità ed intensità al naso con aromi maturi di frutta e fiori fino ad arrivare alla crosta di pane ed al miele, mentre al palato stupisce per rotondità ed una cremosità stupefacente.
La serata procede con i primi racconti ed aneddoti relativi alle nascita dell’azienda. Il signor Baldin ha superbe doti oratorie, mentre dalla cucina si susseguono i vari antipasti: “Tartare di gambero rosso, stracciatella ed olio al caffè” seguita da “Storione di Calvisius, melanzana fritta, stracciatella e pomodoro confit” per poi passare ad un “Tortino di zucchine, pinoli tostati e menta” e finire con un “Carpaccio di manzo affumicato con senape in granuli e miele”. In abbinamento ai piatti appena citati un “Grand Rosé Brut – Chardonnay 95% e Pinot Noir 5%” dal colore tendente al salmone. Si presenta con profumi di ribes e lamponi, fiori di zagara e lieviti che al palato si trasformano in un sorso pieno e strutturato, di buona persistenza. Da alcuni definito il “Rosé non Rosé” per via della sua eccezionale freschezza e facilità di beva. Elegante.
Dopo una breve pausa si passa al primo, “Paccheri di Gragnano con ragù di cernia, olive taggiasche, pomodorini e lime” (che i clienti abituali del ristorante conoscono bene perché è entrato ormai a far parte dei “Grandi classici da Giò”) a cui è stato affiancato un “Nature Dosaggio 0 – Chardonnay 100%” . Nel bicchiere il vino si presenta di colore giallo paglierino intenso e dal perlage persistente; estremamente fine al naso, con richiami olfattivi che vanno dai fiori bianchi alla pesca noce, con interessanti sfumature minerali. Unico, strepitoso e davvero ben riuscito. Un vino di grande personalità, capace di esprimere perfettamente il territorio da cui proviene.
Giusto il tempo di rispondere alle domande ed alle curiosità dei presenti che giunge il momento dell’uscita del secondo piatto, “Rombo chiodato di Chioggia, sauté di vongole veraci, briciola di salsiccia e carciofo fritto” in abbinamento ad un “Blanc de Blancs Brut Millesimato 2012 – Chardonnay 100%”. Al naso si presenta fine, con sentori di fiori di camomilla, frutta fresca, ananas e nespola; al palato dotato di grande freschezza con note agrumate di pompelmo e zenzero, erbe aromatiche e frutta secca. Un vino di grande prospettiva, pronto da bere subito ma capace di regalare grandissime emozioni a chi sarà capace di aspettare qualche anno.
L’umore di tutti è alle stelle quando in tavola arriva il dessert, “Pasta sfoglia con crema Chantilly e frutti rossi”, un finale goloso per una esperienza sensoriale davvero appagante.
Davvero curioso notare come le strade di “Encry” e del “Ristorante Giò” si assomiglino particolarmente: entrambe sono realtà giovani che hanno saputo distinguersi in tempi relativamente brevi. Sia il duo Baldin-Nicoli che lo chef Giovanni hanno creduto nei loro sogni e giorno dopo giorno lottano con le difficoltà quotidiane, non limitandosi a superarle ma cercando continuamente di migliorarsi e di andare oltre i propri limiti. Lo confermano i clienti con le espressioni dei loro visi mentre sorseggiano un Encry in abbinamento a un piatto ben studiato da Giovanni. E questo…vale più di mille parole.
Testo di Fabio Rota, sommelier
Foto di Giuseppe Fioroni