E’ formata da otto cuochi degni di grande considerazione la pattuglia bergamasca presente nella associazione internazionale Euro-Toques, fondata da Paul Bocuse nel 1986 e in Italia presieduta per anni da Gualtiero Marchesi. Euro-Toque International (toque è, in francese, il nome del tipico berretto tondo che gli chef portano in cucina) ricevette da subito il riconoscimento ufficiale della Comunità Europea come “l’associazione per la difesa della qualità degli alimenti in ogni nazione”. Presidente internazionale è oggi l’italiano Enrico Derflingher, che presiede anche la sezione italiana, formata da 242 cuochi, certamente tra i migliori in Italia.
Guidati dagli chef tristellati Michelin, Enrico e Roberto Cerea, del ristorante Da Vittorio di Brusaporto, ci sono altri sei cuochi bergamaschi nella nuova Guida 2019 Euro-Toques curata dalla redazione di “Italia a Tavola” (testi in italiano e inglese) e presentata domenica a Milano: Stefano Arrigoni della Osteria della Brughiera a Villa d’Almè; Fabrizio Camer, titolare di Sassella Ricevimenti con sede a Casirate; Mario Cornali del ristorante Collina di Almenno San Bartolomeo; Umberto De Martino, chef stellato del ristorante Florian Maison di San Paolo d’Argon; Sergio Mei, oggi consulente, dopo una brillante carriera nella catena dei Four Seasons; Paolo Rota, executive chef del ristorante Da Vittorio di Brusaporto.
I Paesi europei membri di Euro-Toques sono 19 e associano complessivamente oltre 2.500 cuochi che si riconoscono nel codice d’onore e mettono a disposizione parte del loro tempo per condividere le proprie esperienze e confrontarsi sui temi che riguardano il motivo per cui Euro-Toques venne fondata: garantire un cibo buono e sano ai cittadini europei. “Siamo 242 cuochi, di cui 22 donne – rileva il presidente Derflingher – ma soprattutto con 93 new entry. Questo è un segno che lascia intendere quanto l’associazione sia in crescita, pronta a farsi carico, anche perché unica fra tutte ad essere riconosciuta dall’Ue, di un ruolo trasversale tra le realtà simili in Italia, in qualità di garante della figura professionale del cuoco e di una cucina che sia di qualità, espressione di tradizioni e territori».