ASCENSIONE ANNO B
Dagli Atti degli Apostoli, 1,1-11.
Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo.
Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo».
Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra».
Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».
Commento
In occasione della crisi economica, uno dei misuratori è costituito dal grado di fiducia delle imprese e delle famiglie. La loro crescita viene interpretata come sintomo di un miglioramento generale, perchè fa uscire dalla inerzia e rende più attivi, favorendo la ripresa degli investimenti. Potremmo applicare il criterio alla fiducia nella vita con domande del tipo: credi all’onestà, all’amicizia, all’amore, alla famiglia, in una parola credi nell’uomo? Analogamente all’economia, anche in questo ambito la fiducia svolge un ruolo decisivo. La sua mancanza frena l’impegno e favorisce la scelta di traguardi minimali e di comodo. I legami più significativi rischiano di venire immiseriti e ridimensionati, perchè accompagnati dallo scetticismo. Quanti oggi credono all’onestà, all’amore, alla famiglia?
La festa di oggi non è una bella favola, ma contiene una risposta decisiva a questi interrogativi: l’Amore grande e vero non solo è possibile, ma esiste concretamente, è una realtà, messa a nostra disposizione e alla quale siamo chiamati a partecipare. Questa realtà è Gesù. Egli è l’Amore che giunge alla sua più alta espressione, al dono totale di sè, che vince ogni forma di egoismo, di male e di odio. La sua elevazione al cielo con l’Ascensione testimonia questa vittoria, riconosciuta e proclamata da Dio Padre, il quale glorifica la dimensione umana del suo Figlio Gesù, e la pone come punto di riferimento per tutti. In Gesù l’umanità è giunta al suo perfetto compimento e realizza il piano originario di Dio. Questo è il traguardo cui tutti sono chiamati, sia i singoli che l’intera collettività. Ora credere in Gesù non significa semplicemente credere in un ideale astratta, ma nella realtà compiuta dell’Amore, che mi viene resa accessibile tramite il legame che Egli è in grado di assicurare con tutti gli uomini attraverso i secoli, secondo la sua promessa: «Ecco io sono con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo» (Matteo, 28,20).
Questo è il fondamento della speranza, che ci permette di superare lo scetticismo e i suoi traguardi minimale. Essa a sua volta crea l’incrollabile fiducia di non essere abbandonati, ma assistiti continuamente da Gesù, che ci ha lasciato la sua Parola e ci sostiene con il suo aiuto. Il grande S. Agostino ripeteva spesso ai fedeli che Gesù non solo ci insegna come dobbiamo amare, ma ci dona la sua forza di Amore che vince le nostre fragilità. Questa forza è il suo spirito di Amore, lo Spirito Santo.
Per rendere il discorso più comprensibile ricorro ad un paragone sportivo. Noi siamo come alpinisti poco più che principianti, incapaci di superare un difficile salto di roccia. Rinunceremmo a salire, se non ci fosse una guida, che ha già superato l’ostacolo e che ci calasse una corda a cui aggrapparci, per poter salire anche noi dove lei è giunta. Così è ciascuno di noi in questa vita: possiamo salire e superare gli ostacoli delle nostre tendenze negative se non cattive se con fiducia e costanza ci aggrappiamo alla corda di Colui che ha vinto il male e ci aiuta a condividere la sua vittoria.