DOMENICA V PASQUA ANNO B
Dal Vangelo secondo Giovanni, 15,1-8.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
Commento
Mi ha sempre impressionato la frase di Gesù riportata nel brano odierno: «Senza di me non potete far nulla». Mi è sempre parsa esagerata e difficile da spiegare. L’esperienza e le condizioni odierne mi aiutano a capire meglio che si tratta di un avvertimento da prendere in seria considerazione, perchè riguarda il problema del male morale. Non pretendo di esaurire il tema, ma fare alcune considerazioni. Innanzitutto bisogna tener presente la base istintiva, che rende l’uomo simile all’animale. Da sempre questo aspetto fu presente ai grandi saggi di ogni tempo: l’uomo deve diventare signore dei propri istinti e non cedere ad essi, altrimenti rischia la bestialità e la ferocia. Un elenco di questi istinti che abbruttiscono l’uomo viene presentato da Gesù: «Dal cuore degli uomini escono fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza» [Marco, 7,21-22]. Se guardiamo bene questa lista, essa mostra la nostra fragilità e debolezza. Per tenere a bada queste passioni dobbiamo fare fatiche, sforzi e rinunce.
A differenza degli animali l’uomo possiede l’intelligenza e questa viene usata non per motivare lo sforzo necessario per il loro controllo, ma per dimostrare che assecondare i propri istinti non è un male. Si inizia così un percorso che può diventare senza ritorno e irrimediabile. Si comincia così con la droga, con lo sballo del fine settimana. Molte altre cose rientrano in questo meccanismo: pensate alle malattie da gioco che colpiscono ormai centinaia di migliaia di persone; alle dipendenze da internet e da telefonino. Pensiamo al loro: più della metà dei contatti riguardano argomenti pornografici; potete immaginare gli effetti che hanno sull’educazione sessuale dei ragazzi e adolescenti … Si presenta una via trasgressiva, per nulla ispirata da un ideale. La carenza di educazione non facilita la formazioni di legami forti; anzi la fede in essi diventa oggetto di derisione e tacciata come residuo del passato, da superare in nome della libertà. Ciò che è oggettivamente un male viene presentato come un bene: si compatiscono le coppie stabili!
Si elaborano modelli umani discutibili, presentati come i veri: l’uomo ideale è il furbo, il forte, che sa imporsi a qualunque prezzo. Espressione di ciò è il bullismo adolescenziale, causato dall’educazione impartita dai genitori, che invece di operare energici richiami, diventano i difensori delle bullerie dei figli contro compagni e insegnanti. E si potrebbe continuare.
Come è facile rilevare la fragilità della volontà umana di fronte alle passioni non viene soccorsa dalla mentalità odierna, anzi viene stimolata ad assecondarle in ogni modo. Essa introduce nel vissuto di ragazzi e adulti una serie di attività e di abitudini che non rimangono solo esterne, ma plasmano l’individuo nel suo interno determinando il suo modo di pensare e di agire. Una cultura e un modo di vivere fanno l’uomo. L’ambiente culturale è decisivo per la tipologia umana perseguita; esso è come il tronco che da la linfa, nutre i rami e produce i frutti.
Riusciamo pertanto a capire meglio le parole di Gesù sopra indicate: Egli si presenta come la vera Vite dalla linfa salutare che permette ai tralci di produrre grappoli di uva buoni. Per contrastare i mali di oggi, abbiamo bisogno di sostituire al rapporto con la mentalità odierna, spesso deformata, un legame ancora più forte con Gesù e la sua parola per portare buoni frutti di umanità. Non un rapporto occasionale, ma stabile e continuo: Gesù infatti ci invita ad abitare in Lui e a dimorare nella Sua Parola.