Prima ci erano andati i soci del Club Buongustai, poi gli Accademici della Gastronomia Storica Italiana, adesso è toccato ai soci della Accademia Gourmets Degustateurs andare a saggiare – in occasione della conviviale prenatalizia – la qualità di un locale emergente qual è il “Giò” a Seriate, dove opera da quasi tre anni lo chef Giovanni D’Auria (da qui il nome “Giò” dato al ristorante).
Guidati dalla presidente Stella Silipo Capozzi, i Gourmets hanno scelto un menù che è un po’ il classico cavallo di battaglia del “Giò”: il pesce nelle varie sfaccettature, crudo o cotto in modi diversi. Si è cominciato con gli antipasti in due tempi: scampi al vapore con lamponi ghiacciati, polpettina di baccalà con maionese verde, vellutata di patate con piovra saltata, tartare di ricciola, ostrica, stracciatella di bufala con alice di Cetara. I vini – scelti dalla socia e sommelier Annamaria Belotti – hanno visto l’apertura con Franciacorta Satèn Antica Fratta, seguito dal pregiato e apprezzato Furore Bianco 2016 di Marisa Cuomo prodotto in Costa d’Amalfi. Sul primo piatto (tagliolini neri con mazzancolle e crema al finocchio) e sul secondo (un rombo chiodato da applausi, con carciofi e patate) è stato servito un interessante Incrocio Manzoni 2015 prodotto da Vignalta sui Colli Euganei. Per finire in dolcezza, torta con dedica personalizzata e panettone, accompagnati dal Moscato d’Asti prodotto dall’azienda La Spinetta.
Se emergente lo era nei mesi scorsi, oggi – a detta dei Gourmet Degustateurs – il Giò può essere considerato un ristorante sicuro e affermato per chi ama in particolare il pesce nelle varie proposte. A Seriate (Bg), lungo la Strada Nazionale, in direzione di Albano Sant’Alessandro, il “Giò” ha un comodo parcheggio privato, tavoli all’aperto nella bella stagione, una elegante sala da 70 posti e una seconda sala per banchetti sino a 110 persone. La cantina contiene 150 etichette, molte di ottima qualità e ben conosciute.
Nel corso della serata, tra assaggi e ricordi, i Gourmet non hanno mancato di ricordare con affetto i soci scomparsi, tra cui alcuni protagonisti proprio del mondo della ristorazione: Pino Capozzi, Stefano Cardaci, Roberto Gambirasio, Beniamino Dusi, Rosanna Volpe, Attilio Paganoni.