Per il pranzo di Natale i ristoratori mettono in tavola quanto di più gustoso, ma anche tradizionale, ci possa essere. Si va così dal costoso tartufo bianco all’umile lenticchia, dal caviale al cappone ripieno, dai ravioli in brodo alle ostriche. Ce n’è per tutti i gusti e tutte le tasche. Lo stesso per i vini: dal casalingo Valcalepio al costoso Champagne. Per chi prenota al ristorante, solitamente il menù è prefissato, così come il costo, solitamente vini inclusi. Sempre più diffusa la pratica dell’asporto: si va al ristorante il giorno prima o la mattina stessa di Natale per ritirare i piatti prenotati, liberando così le donne di casa dal passare il Natale tra i fornelli.
Spulciamo tra i menù. “Al Carroponte” di Bergamo, Oscar Mazzoleni propone un pranzo raffinato di sei portate al prezzo di 60 euro: “blinis tradizionale con uova di salmone Balik e panna acida all’arancia”, “carpaccio di baccalà”, “tortellini con anatra in doppio ristretto di manzo”, “ risotto Mazara del Vallo con bisque di gamberi rossi e polvere di pancetta”, “agnello in tre versioni con polenta morbida e il suo fondo”, “panettone con crema inglese al limone”.
Al “Giopì e Margì” di Bergamo il patron Darwin Foglieni inserisce nel menù natalizio (65 euro) “carpaccio di pesci marinati agli agrumi” e “tortelli alla zucca e cime di rapa con fonduta tartufata”. Il “Fatur” di Cisano Bergamasco: menù da 55 euro con “tortelli di ombrina con vellutata di crostacei” e “Carnaroli mantecato ai funghi porcini”. Alla Trattoria Da Norberto, a Albegno di Treviolo, non manca la classica “tacchinella ripiena alle castagne, cotta al forno, con polenta bergamasca” (menù a 44 euro). Al “Tram” di Sarnico i fratelli Plebani hanno preparato un ricco menù a 70 euro: come secondo piatto “branzino ai carciofi e olive taggiasche”. A Bergamo, al ristorante “La Carbonella” il pranzo di Natale costa 45 euro: uno degli antipasti è “umido di moscardini bianchi con funghi porcini e salvia dorata”.
Alla “Cantalupa” dei tristellati fratelli Cerea, a Brusaporto, il prezzo lievita a 150 euro e in menù troviamo “salmone affumicato”, “baccalà morbido all’amatriciana con granita di parmigiano”, “gnocchetti di patate in zuppa di molluschi e crostacei”, oltre ai pregiati panettone e torrone della Casa. L’unico ristorante “stellato” in città, il Casual di Bergamo Alta, inserisce in menù (90 euro, bevande escluse) “terrina di fois gras, composta di zucca, scalogni e pan brioche” e “quaglia arrosto, tartufo bianco e cavolo nero”.
Al ristorante “Le Stagioni” di Orio al Serio, Elena e Diego Zanchi propongono un menù a 55 euro vini compresi nel quale spiccano “lasagnette verdi di gamberi e verdurine” e “tacchina al forno con ripieno di marroni”.
Al ristorante Pampero di Ranzanico, i fratelli Celestino e Tiziano Ferrari propongono “calamari in fili e crema di finocchio in coppa”, “trilogia di mare in cotture diverse:baccalà, cappesante e gamberi” (65 euro, vino escluso).