Un aperitivo all’aperto in un frequentato locale del centro, una sera d’agosto. Due adulti, con una bambina al seguito, ordinano due spritz (14 euro) e in un secondo momento anche un bicchiere d’acqua. La cameriera arriva, con una bottiglietta d’acqua da 20 cl e presenta il secondo scontrino: 5 euro. «In un primo momento ho pensato ad un errore – racconta la mamma al Giornale di Brescia, che riporta la notizia – ma dopo la richiesta di spiegazioni ho capito che l’importo era corretto. A dire la verità, la cameriera ha avuto qualche esitazione e ha dovuto chiedere delucidazioni al responsabile, ma la conferma è arrivata poco dopo: nessuno sbaglio». All’aperitivo tutte le consumazioni sono a 5 euro. A nulla valgono le spiegazioni: l’acqua (la richiesta era di un bicchiere), infatti, è per la bambina che non ha consumato altro, ma i dipendenti del locale sono inflessibili. Alla mamma, dunque, non resta altro da fare se non chiedere di portare indietro l’acqua e andarsene sconsolata.