Federconsumatori Bergamo ritiene «che i cittadini abbiano il diritto di indignarsi di fronte a notizie che riguardano ingiustificate limitazioni alla cura della salute». «In presenza di liste d’attesa troppe volte infinite – scrive l’associazione – riteniamo sbagliata, perché penalizzante verso gli ammalati, la decisione di ridurre (tagliare) il numero degli interventi programmabili e dei posti letto nelle strutture sanitarie nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre. Ridurre gli interventi significa protrarre le condizioni di malattia delle persone. Ridurre gli interventi significa, anche, non utilizzare le strutture (in particolare le sale operatorie) al meglio delle potenzialità e sprecare risorse pubbliche per “permettere al personale di fare le vacanze”. Non è comprensibile che in fase di programmazione non si possano organizzare 15 giorni di ferie del personale, su un arco di quattro mesi, senza necessariamente incidere sulle prestazioni dovute agli ammalati. Ad Ats, Regione Lombardia e responsabili delle diverse Asst, Iob, cliniche e case di cura si chiede maggiore senso di responsabilità a tutela del diritto alla salute dei cittadini».