La prima collezione del design Matteo Stucchi
Il femminile ispira l’arte. È la donna la protagonista di «The Wind Rose», la prima collezione del designer industriale Matteo Stucchi. Quattro silhouette di ceramica corrispondenti a quattro punti cardinali raccontano il corpo delle donne, ammaliante e in perenne evoluzione. La ceramica diventa una tassonomia morfologica, un inno alla varietà e alla bellezza molteplice delle donne. Ogni creazione rappresenta un mondo, ogni vaso un’etnia. Per una sensualità che oltrepassa i confini e unisce le latitudini, oltre ogni differenza, oltre ogni ambiguità.
West: la donna il cui corpo ricorda la sinuosità della clessidra, la donna terra, rigogliosa e lussureggiante, fresca come la natura. La donna dell’America, delle radici, della forma acerba della costante trasformazione.
North: il petto ampio e morbido, il respiro per soffiare sul freddo, la vita che incede veloce come le luci che cambiano negli spazi estesi del mondo. Il femminile forte, di algida bellezza, ambizioso come l’azzurro del cielo.
South: la donna dai fianchi generosi e forti, la cui forma è quella del sud del mondo. Il femminile intenso nei tratti e nel sentire, con un’indole rossa di profonda sensualità e passione.
East: la donna asciutta, quasi androgina, esile come un grissino, delicata e precisa come un acquarello. La forma dell’Asia, il femminile color madreperla che esprime grazia infinita e una bellezza che è metodo e rigore.
Ecco le latitudini di Matteo Stucchi, l’artista ventiquattrenne che per il suo primo progetto ha preso a modello la Venere. «Il femminile è per me un luogo in cui trovano spazio i valori dell’amore, della vita, della bellezza. Valori a cui ogni arte aspira. Per questo l’ho reso protagonista della mia prima collezione: un progetto che ho inteso come un omaggio al principio ispiratore del tutto, quella donna che è scintilla primordiale e che muove la ricerca artistica divenendo desiderio vettore di ogni ispirazione» – spiega Stucchi, aggiungendo: «Questo progetto rispecchia il rapporto che ho con il design che può essere sintetizzato in tre concetti: Innovazione, Forma e Funzione. Dal punto di vista progettuale mi sento molto vicino a un approccio futuristico ed emozionale, forte nel metodo di analisi del progetto l’impronta del maestro Bruno Munari. Nel mio metodo rientra anche la cura rivolta alla comunicazione del progetto in tutti i suoi aspetti: dalla creazione di render di prodotto in studio fotografico e in ambientazione alla progettazione di un’identità visiva coerente e intellegibile del progetto e della sua presentazione».
Matteo Stucchi, 24 anni, laureato nel corso di Industrial Design, ha iniziato la carriera professionale in diversi studi di design e agenzie di comunicazione.
Da sempre ha manifestato molteplici attitudini che vanno dall’espressione artistica, alla progettazione di un prodotto, alla grafica.
Stucchi è sempre alla ricerca di immagini sospese tra design e artigianato, che percepisce come un metodo pratico saggio e l’anima stessa della creatività.