L’aveva detto poco dopo l’insediamento all’Ambiente, l’assessore Leyla Ciagà: «La riqualificazione di via Autostrada, accesso alla città dall’A4, mi sta molto a cuore, ma c’è un problema di proprietà delle aree che stiamo affrontando. Mi piacerebbe diventasse un viale alberato che desse così il segno di entrare in una città che fa del verde e del paesaggio il suo tratto distintivo». Detto fatto. O, perlomeno, immaginato.
C’è un progetto in tal senso, infatti. I talenti della Summer School dei Maestri del Paesaggio, sotto la guida sapiente dell’architetto Peter Fink, hanno infatti presentato la possibile evoluzione della porta della città dal casello. Si parte dal nome: non più via Autostrada, ma viale alle Porte, per dare subito l’idea di un boulevard di concetto parigino. La suggestione terminologica prende corpo, nel rendering del progetto, nell’installazione di un nastro luminoso (con scritte di benvenuto in più lingue) simile al profilo di Città Alta all’interno della rotonda nei pressi della Coop, nei filari di alberi a lato e al centro – come elemento separatore delle carreggiate al posto dei guard-rail o dei jersey in cemento armato -, nelle piste ciclabili in rosa scuro, colore distintivo di Fink (l’aveva utilizzato anche per una sua reinterpretazione di Piazza Vecchia Verde). «Se questo progetto venisse realizzato – ha commentato Fink – vorrebbe dire che non solo Bergamo fa qualcosa di nuovo, ma che è una città con una visione».