Cento anni sono passati: le trincee come attonite caverne, le cime gelide dei monti come monito per un presente dimentico. La quarta edizione de «In viaggio sulle Orobie», cammina sulle orme di uomini valorosi. Scalatori e soldati. Escursionisti e combattenti. Perché la montagna è una, dai mille volti.
In diciotto, dal 6 al 10 luglio prossimo, attraverseranno San Matteo, Tresero, Vioz, Gran Zebrù, Ortles. Là, attorno al Confinale, dove la terra racconta la storia. Un viaggio di contaminazioni, tra generi, tempi e anime che vedrà in cammino: la campionessa di sci Deborah Compagnoni, l’alpinista Marco Confortola, la guida alpina Giulio Beggio, gli scalatori Hervè Barmasse, Annalisa Fioretti e il grande Mario Curnis decano degli arrampicatori orobici e ormai presenza abituale dell’iniziativa, l’attore Stefano Panzeri, la regista Alessandra Locatelli, il musicista Martin Mayes, il gruppo dei Verbal e lo chef Michele Sana, i fotografi Umberto Isman e Stefano Viganò, il ricercatore Giampietro Verza e il filosofo Dimitri D’Andrea, la blogger Simonetta Radice, il giornalista di Radio Popolare, Claudio Agostoni, e l’inviato del Corriere della Sera, Lorenzo Cremonesi.
Tutti, in cammino, dalla Val Cedec alla Val Zebrù al cospetto e accompagnati Forni delle cime Tredici Cime e dell’inconfondibile sagoma piramidale del Gran Zebrù, con i ghiacciai in ritirata eppure sempre spettacolari. Anfiteatri di roccia e cielo, tra impervi ghiaioni e creste affilate. Un viaggio per veri appassionati, sostando nei rifugi Forni, Branca, Pizzini e V alpini, vere e proprie icone delle terre alte. Un cammino dell’anima per respirare l’aria tersa dei tremila metri e ammirare tutta la varietà degli scenari della Valfurva.
Luoghi tanto meravigliosi quanto amari: il Confinale a cento anni dalla Grande Guerra impone una riflessione profonda sull’ieri e sull’oggi, tra memorie che evocano un’epopea di sacrifici e il presente che espone momenti drammatici. Spazio alle analisi di guerre lontane e tutt’ora in corso, dunque, per camminare sui sentieri della Valfurva come se si stesse camminando su quelli dell’Afghanistan, della Libia o dell’Iraq, ma anche dell’Himalaya, del Karakorum o dei Balcani.
Il Trekking «In viaggio sulle Orobie» è organizzato dalla rivista Orobie grazie al contributo di Fondazione credito bergamasco e Italcementi Group con la collaborazione di numerose realtà locali tra cui il Comune di Valfurva, la Pro Loco di Santa Caterina, il Parco Nazionale dello Stelvio e lo Sport Hotel di Santa Caterina Valfurva.
TURISMO: Amata sempre, 365 giorni l’anno, Santa Caterina di Valfurva è circondata dalle alte cime del gruppo Ortles-Cevedale e incastonata nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio. È sinonimo di natura incontaminata, neve e alte cime, con 5 km di piste da sci dove poter praticare sci alpino, sci nordico, sci alpinismo, snowboard, telemark, carving e tanto altro ancora. Ma è anche luogo di pace e sano divertimento estivo con sentieri ben segnalati, fitti boschi e prati verdi dove praticare l’escursionismo, alte cime da conquistare, sentieri e percorsi sui quali pedalare in mountain bike e meraviglie della natura da scoprire a cavallo.
LO SPORT: Escursionismo, alpinismo, sci, finanche ciclismo. «In viaggio sulle Orobie» è ode allo sport outdoor, immersi nella natura, per respirare profumi e vivere di attimi, viaggiando a piedi o, come per l’ultimo tratto dell’itinerario, dalle Baite di Campo a Santa Caterina, in bicicletta. Lì si arriverà pedalando perché in fondo anche questo, in una terra in cui il Giro d’Italia non è mai mancato, è a suo modo un omaggio alla memoria.
L’ARTE: «Quando le gambe sono stanche si può continuare a camminare con il cuore» – scriveva Paulo Coelho. E allora, spazio alle emozioni d’arte con i concerti di Martin Mayes, le colazioni a teatro di Stefano Panzeri con lettura di brani tratti dallo spettacolo «Camminando lungo una vita» straordinaria autobiografia scritta dal ragazzo del ’99 Vincenzo Rabito, le foto di Stefano Viganò, tra viaggi e solidarietà, e quelle di Umberto Isman con «La montagna più che la guerra», reportage da Sarejevo a Mostar vent’anni dopo. E ancora: l’incontro con la regista Alessandra Locatelli con la proiezione dei film «Il rumore dell’erba» e «Karakorum», lungometraggio, girato in occasione della Spedizione Geografica italiana al Karakorum, ideata nel 1926 e svoltasi nel maggio – agosto del 1929, sotto la guida di Aimone di Savoia, duca di Spoleto, con la sonorizzazione dal vivo che verrà eseguita dai Verbal. Fino a concludere con la riflessione «Alpinismo, un grande viaggio» a Santa Caterina, con Mario Curnis, Hervè Barmasse, Marco Confortola, Annalisa Fioretti, il professor Dimitri D’Andrea, Docente di Filosofia politica all’Università degli studi di Firenze, e il saluto musicale di Martin Mayes.
IL CIBO: Attaccamento al territorio e ai prodotti locali. I piatti che accompagneranno gli avventurieri de «In viaggio sulle Orobie» risponderanno a valori autentici e tradizionali. A comporli, il giovane chef bergamasco, Michele Sana: all’attivo esperienze in ristoranti stellati come RoofGarden e L’Osteria di via Solata, chef attualmente in un piccolo ma ricercato ristorante di Bergamo, Porta Osio.