«Lo sconto del 6% sulla tassa rifiuti, annunciato dall’assessore Bandera, è già stato inquadrato da Antonio Misiani e Sergio Gandi per ciò che è: uno spot elettorale. In più lo sconto, spalmato su tutti i cittadini, non premia coloro che fanno un’accurata raccolta differenziata, stante l’attuale meccanismo di pagamento che per ciascuna famiglia è legato solo al numero dei componenti e alla superficie dell’abitazione». Lo afferma Giorgio Gori, candidato sindaco di Bergamo per il centrosinistra. «La nostra proposta – già praticata con successo in alcuni Comuni della Bergamasca e in città come Trento – è invece quella di applicare la tariffa “puntuale”, secondo un principio di equità per cui ciascuno paga in proporzione alla quantità di rifiuti che produce (una quota è fissa e corrisponde ai costi di smaltimento dei rifiuti differenziabili – l’organico, il vetro, la plastica, la carta – parametrati in base al numero dei componenti della famiglia e alla superficie dell’abitazione, l’altra quota è variabile ed è in funzione della quantità dei rifiuti indifferenziati e si paga acquistando i sacchi per il loro smaltimento: più rifiuti produco, più sacchi compro). In questo modo il risparmio stimato per una famiglia virtuosa, che effettua cioè una discreta/buona raccolta differenziata, è di circa il 10%. La prospettiva di un risparmio significativo spinge inoltre le persone a differenziare meglio e a produrre meno rifiuti indifferenziati, con indubbi vantaggi sull’ambiente e ulteriori risparmi sull’intera filiera. Se poi la tariffa puntuale, che vale anche per le attività commerciali, si coniuga con l’estensione della raccolta differenziata a tutta la città, si può raggiungere il 70-75% di “differenziata” (ora è al 60%) e questo è il nostro obiettivo».