È sempre più “rosa” l’agricoltura bergamasca. Circa il 25% delle imprese del settore infatti è guidato da una donna. Lo rileva Donne Impresa, l’organismo della Coldiretti che promuove lo sviluppo dell’imprenditoria femminile agricola, in occasione della Festa della Donna, una giornata non solo per celebrare “l’altra metà del cielo” ma anche per riconoscerne il ruolo determinante nello sviluppo del tessuto economico e produttivo.
«Le donne impegnate in agricoltura – spiega Elena Lazzarini, responsabile di Donne Impresa Bergamo – sono molto spesso il fulcro dell’azienda, delle vere e proprie campionesse nel far coincidere i tempi della famiglia e della vita privata con gli impegni imprenditoriali. Il loro contributo è rilevante per la diffusione di un nuovo modello di sviluppo sostenibile che si caratterizza per innovazione e creatività. E’ inoltre fondamentale per la custodia di importanti valori familiari che sono propri della tradizione contadina e rappresentano un patrimonio per Coldiretti».
Nell’agricoltura bergamasca la rete imprenditoriale femminile è formata da 1.260 aziende operanti nei diversi comparti produttivi (su un totale regionale di 10.850). Le donne sono particolarmente numerose nel settore dell’agriturismo e della vendita diretta oltre che nelle attività dove la fantasia e la sensibilità femminile sono una valore aggiunto che fa la differenza.
«Le agri manager – sottolinea Lazzarini – hanno saputo dare un nuovo impulso al settore e hanno sperimentato e sviluppato un nuovo modo di fare agricoltura come ad esempio le fattorie didattiche e sociali, gli agriturismi e attività legate all’agribenessere. La multifunzionalità è il filo conduttore che lega le imprese agricole al femminile e ne esalta la capacità di cogliere la sfida con il mercato coniugandola con il rispetto dell’ambiente e delle peculiarità del territorio».