Aperto nel 1969 dalla famiglia Zanchi, con 44 anni di vita alle spalle ma sempre migliorato nel tempo, il ristorante “Le Stagioni” di Orio al Serio – a centro metri dalla tangenziale, entrando in paese, ampio parcheggio – si caratterizza da anni come uno dei più apprezzati nei dintorni di Bergamo. E’ noto soprattutto per il pesce, sempre freschissimo e di prima scelta, che fa bella mostra di sé nell’apposita esposizione su ghiaccio. Diego Zanchi e la moglie Elena sanno però stuzzicare l’attenzione e la gola della vasta clientela proponendo periodicamente piatti nuovi preparati in équipe con la brigata di cucina.
Per tutta l’estate 2013 “Le Stagioni” ha lanciato la “paella alla valenciana”, il noto piatto spagnolo che può essere preparato in modi diversi, più o meno freschi e appetitosi. «Noi – assicura Diego – la prepariamo al momento, minimo due persone. Può essere preparata con solo pesce (gamberoni, scamponi, tranci di cernia, tutta roba fresca) o con solo carne (coniglio, salsiccia…) o anche con l’uno e l’altra, come di solito ci lasciano fare i nostri clienti. La paella arriva calda nella sua padella di rame, viene messa in centro tavola e tenuta in caldo con una fiamma sotto la padella, così ogni commensale si può servire da solo quando e come vuole. E’ un ottimo piatto per compagnie ed è divertente oltre che buonissimo. Vediamo che dà soddisfazione».
Una sfiziosità che a “Le Stagioni” ripetono in estate è il “carpaccio d’anguria”, sì d’anguria. Solitamente il carpaccio si prepara con buona carne o buon pesce crudo, ma l’anguria o cocomero è una delle delizie dell’estate, con quel suo colore rosso vivo e la gustosità della polpa succosa. Uno degli inconvenienti, mangiando l’anguria, è che se i semi sono troppi si perde tempo e piacere nel toglierli con il coltello o dalla bocca. Ebbene, per evitare ogni noia e godere a pieno dell’anguria, ecco il “carpaccio d’anguria”, con le fette sottili di polpa, senza nemmeno un seme. Lo abbiamo trovato al ristorante “Le Stagioni” di Orio al Serio.
C’è poi la Grande Carta, alla quale vengono aggiunte le “Proposte del mese”, anche questa una attenzione alla freschezza delle materie prime di stagione. Vanno forte gli spaghetti ai frutti di mare portati al tavolo in padella di rame per essere porzionati davanti al cliente. Tonno e spada, inutile dirlo, si prestano a superlativi carpacci oppure sono degustati al vapore. Cotture al forno o al sale esaltano la freschezza di ogni pesce. «Non dobbiamo far altro che rispettare quello che il mare ci ha generosamente dato», commenta giustamente Diego.
Quanto ai vini, la lista comprende oltre cento etichette, tutte scelte saggiamente in collaborazione con la 0,75 srl del sommelier Valentino Rossi, perché l’abbinamento con i piatti sia sempre felice e memorabile. Dominano i bianchi di zone chiaramente vocate come Friuli e Alto Adige. Giusto spazio anche per Champagne, Franciacorta e Prosecco. Diego non sembra dare importanza alla confidenza che rivela alla fine del colloquio: occorre però aggiungere che qui sono di casa tanti vip che preferiscono mantenere l’anonimato, il che è anche favorito da una disposizione dei tavoli che può tutelare la privacy.