Un salasso di oltre 5 milioni di euro: questo il valore complessivo dell’Imu versata nel 2012 dagli agricoltori bergamaschi secondo le stime ancora provvisorie dell’Osservatorio economico di Abia-Confai, l’associazione bergamasca dei contoterzisti agrari.
“Si tratta di cifre non di poco conto – osserva il presidente Leonardo Bolis -, soprattutto se si considera che corrispondono ad una decurtazione netta di oltre il 4% del reddito medio aziendale delle imprese agricole bergamasche”.
Per l’associazione si è in presenza di un ulteriore balzello che colpisce le strutture produttive del mondo rurale, già duramente provate dalle vicende di mercato e dai provvedimenti normativi degli ultimi anni.
“Non dimentichiamo – sottolinea Enzo Cattaneo, direttore di Abia-Confai – che da alcuni anni a questa parte i nostri imprenditori sono alle prese con continui aumenti dei costi di produzione, i quali erodono continuamente il valore aggiunto della filiera agricola. A ciò si aggiunge il costo di una burocrazia di settore che non perde occasione di espandersi e moltiplicare gli oneri amministrativi a carico di tutti i soggetti che, a vario titolo, operano nel mondo agricolo”.